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Pescara, censimento beni immobili comunali

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PESCARA – Il Comune  di Pescara ha effettuato un vero e proprio censimento delle sue  proprietà  che consistono in  173 immobili, tra cui 19 impianti sportivi, 56 edifici scolastici e 40 aree verdi tra parchi e giardini pubblici.  Il lavoro di individuazione e archiviazione è stato realizzato in sei mesi  e consente di disporre per ogni singolo bene immobile di una ‘carta d’identità’, specificando l’anno di costruzione, eventuali ristrutturazioni subite, l’esatta grandezza e anche l’attuale stato di conservazione.

Un work in progress che ora permetterà di procedere più agevolmente tramite aggiornamenti costanti. Nell’elenco figurano i beni indisponibili, come teatri o scuole, ma anche quelli disponibili, ossia inseriti nel Piano delle alienazioni, come l’ex Tribunale nella parte non occupata dal Mediamuseum.

Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa convocata ieri  ha  illustrato il documento. Presenti anche l’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia, i Presidenti delle Commissioni consiliari Finanze Renato Ranieri e Affari Generali Marco Mambella, che hanno preso parte alla redazione del Censimento e l’architetto comunale Mimmo Lucci, che ha elaborato e realizzato il progetto.

Ha puntualizzato il sindaco Albore Mascia:

il Censimento degli immobili comunali è un documento fondamentale per conoscere qual è la reale entità dei nostri beni, un inventario che mai nessuno prima aveva redatto . Il progetto è partito lo scorso inverno proprio per le difficoltà che gli stessi uffici interni ci hanno rappresentato circa la gestione delle nostre proprietà: sapevamo che l’amministrazione comunale era titolare e responsabile della conduzione e manutenzione di scuole, edifici pubblici, strutture culturali, aree verdi, persino locali, ma nessuno era in grado di dare un quadro esatto, reale e soprattutto aggiornato di tali proprietà, ciascuno aveva ormai l’abitudine di affidarsi a qualche presunta ‘memoria storica’ del Comune, come ex dipendenti in pensione, per programmare interventi o ipotizzare cessioni, una metodologia di lavoro che evidentemente non aveva nulla di scientifico ed era fin troppo improvvisato.

La nostra amministrazione ha invece deciso di mettere ordine, di creare uno strumento di lavoro, di censire ogni locale, ogni metro quadrato per sapere esattamente a quanto ammontasse il patrimonio immobiliare della nostra città, individuando l’esatta collocazione di ogni struttura, e la sua condizione, ossia se libero o dato in concessione, in qualche modo dando realizzazione scientifica a un lavoro sollecitato anni fa dall’ex consigliere comunale Davide Pace.

L’utilità e l’importanza di tale documento è evidente : oggi sappiamo esattamente cosa possiede il Comune e dove si trovano le proprietà; d’ora in avanti non dovranno e non potranno mai più ripetersi ‘casi’ come quello del villino di via del Santuario, l’ormai famosa ‘casa Di Fulvio’, in teoria sede di alcuni Organismi, in realtà utilizzato come residenza da sconosciuti; infine, d’ora in avanti, per ogni struttura, edificio o fabbricato sapremo esattamente anche lo stato di conservazione, un approfondimento che ci permetterà di programmare al meglio gli eventuali interventi di ristrutturazione e manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi da inserire nel Piano triennale dei lavori pubblici per garantire la sempre ottimale gestione e il miglior utilizzo degli immobili.

Non solo: la disponibilità di tale documento ci consentirà di gestire anche meglio il bando per la concessione di spazi alle tante associazioni che operano sul territorio e che ci hanno chiesto un locale, un garage, o una struttura in cui poter lavorare, un bando che ripartirà entro fine anno dopo l’annullamento dell’avviso precedente per errori formali che di fatto avevano consentito a una stessa associazione di ottenere un locale in forma singola e poi un secondo spazio in forma associata con altre entità, altro ‘pasticcio’ ereditato dal precedente governo di centro-sinistra.

Il lavoro eseguito per ciascun fabbricato è stato capillare : attraverso uno studio tecnico negli archivi innanzitutto l’architetto Lucci ha ricostruito quella che definiamo la ‘memoria storica’, ossia ciò che storicamente faceva parte del nostro patrimonio; poi abbiamo individuato e censito le nuove acquisizioni sparse sul territorio; infine siamo passati all’esame di ogni singolo edificio creando una sorta di ‘carta d’identità’ di ogni struttura: per ciascun manufatto è stata identificata la particella catastale, è stato redatto il valore catastale, per ciascuno conosciamo l’anno di costruzione, di ristrutturazione o di acquisto; ne conosciamo le esatte misure e addirittura lo stato di conservazione.

Un esame che ha fatto emergere alcune curiosità: scopriamo ad esempio che il Palazzo istituzionale del Comune è stato costruito nel 1930, mentre la cosiddetta palazzina ex Inps, sede degli uffici tecnici, risale al 1932; la sede dell’Ufficio Tributi in via Venezia è invece stata realizzata nel 1961 e venne acquistata dalla giunta Pace nel 2002. Sono proprietà del Comune di Pescara anche le sedi degli Istituti superiori, anche se la competenza della loro gestione è della Provincia, quindi tutte le scuole medie, elementari, materne e gli asili nido. Tra i 64 immobili classificati come ‘altri edifici’ compaiono l’ex casello ferroviario di via Toti, l’ex silos dell’acqua della stazione centrale, alcuni locali commerciali, uffici, l’eliporto dell’ospedale civile di Pescara, il dopolavoro ferroviario. Sono stati esclusi da tale censimento i terreni, che saranno sottoposti a un secondo lavoro di classificazione, e gli alloggi popolari, per i quali lo stesso Ufficio Politica della Casa ha iniziato un censimento ad hoc.

La nostra amministrazione comunale considera tale screening una sorta di ‘anno zero’, ora, disponendo del faldone realizzato dall’Ufficio Patrimonio, tutti i settori del Comune potranno lavorare in modo più agevole conoscendo le nostre proprietà. Non solo: il Censimento rappresenta anche uno strumento per la valorizzazione dei nostri beni, per poter procedere a future acquisizioni e alienazioni, perché è evidente che il nostro patrimonio non va considerato come uno strumento fisso, statico, ma piuttosto una realtà in continuo divenire che ci permetterà di dismettere le strutture non utili, e di investire i ricavi per l’acquisto di immobili realmente essenziali. Il Censimento è stato realizzato nella forma di un faldone cartaceo e in formato Cd-Rom che a breve verrà caricato completamente sul sito del Comune di Pescara all’indirizzo www.comune.pescara.it, in modo da consentirne l’agevole consultazione da parte dei cittadini”.

Ha aggiunto l’assessore Seccia:

finalmente il nostro patrimonio diventa una risorsa strategica anche dal punto di vista reddituale. Il nostro obiettivo sarà ora quello di mettere a reddito tutti gli immobili decidendo la loro migliore destinazione e il loro utilizzo, dunque attraverso l’affitto o, in alcuni casi, anche la vendita.

Ha confermato l’architetto Lucci :

il  lavoro realizzato rappresenta un work in progress che dovremo completare con il censimento di tutti i terreni di proprietà comunale: l’amministrazione ne ha tantissimi, alcuni dei quali anche di difficile localizzazione che però nei prossimi mesi dovremo riuscire a classificare.

Ha ricordato il Presidente Ranieri:

esattamente un anno fa  l’assessore Seccia aveva annunciato la redazione di un documento entro settembre 2010 e oggi l’inventario è pronto rispettando i tempi previsti e dotando la macchina amministrativa di uno strumento essenziale.

Pescara, censimento beni immobili comunali ultima modifica: 2010-09-11T15:50:22+00:00 da Donatella Di Biase
Pubblicato da
Donatella Di Biase

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