Mascia di Marco ha trentasette anni e vive in Abruzzo, a Vasto, dove lavora in un negozio e fa la dj di musica elettronica. È presente nell’antologia Quote rosa. Donne, politica e società nei racconti delle ragazze italiane (Fernandel, 2007).
Questo è il suo primo romanzo.
«L’unica cosa bella, da queste parti, è il mare»
Dopo il suicidio del padre, imprenditore vittima dell’usura e di un sistema di potere ambizioso e crudele, Giulia sospende gli studi universitari e ritorna nel suo paese d’origine, una cittadina di provincia a ridosso del mare.
Ma una serie di telefonate anonime la spingono a intraprendere una personale ricerca della verità: davvero il processo contro l’usuraio, che dopo anni di attese sembra essere arrivato a un punto di svolta, porterà giustizia e verità alla famiglia e alla memoria controversa del padre? Giulia inizia a sospettare che l’indagine sul presunto suicidio si sia conclusa troppo rapidamente, per non far emergere i legami con le imprese di costruzione, interessate a una speculazione edilizia senza regole.
Ad alimentare i suoi dubbi, una serie di personaggi ambigui che ricostruiscono un territorio e una mentalità fatta di intrighi di provincia che sempre più spesso vengono esportati su scala nazionale.
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