Bellini e Bettoschi del Dog Village precisano che nessun vantaggio a privati ha determinato l’autorizzazione regionale del canile comunale
MONTESILVANO (PE) – In merito alla notizia delle indagini della magistratura sull’autorizzazione del canile comunale, Carmelita Bellini, presidente del Dog Village, esprime la massima solidarietà al Sindaco Francesco Maragno e lo ringrazia per quanto ha fatto e fa per il benessere animale:
“Montesilvano, grazie al Sindaco Maragno, è forse l’unico Comune d’Italia ad aver avuto un canile, a costo zero, per essere riuscito ad ottenere tutte le necessarie autorizzazioni per trasformare quello che era un centro adozioni privato ( Dog Village Centro Adozioni) in un canile comunale” .
“Tutta la struttura, – continua Carmelita Bellini – è stata realizzata a totale spese della nostra associazione che ha ritenuto di donarla al Comune, per renderla finalmente un vero e proprio canile che potesse con maggiori certezze, continuare a dare tutela e ospitalità agli animali abbandonati, non solo di Montesilvano”.
Ecco perché il canile comunale di Montesilvano è denominato “DogVillage” ed è l’unico canile comunale autorizzato di tutta la provincia di Pescara e uno dei pochissimi ad essere autorizzato anche come gattile, in tutta la regione
Grazie al Sindaco Maragno, con l’autorizzazione regionale del Canile, il Comune di Montesilvano, non solo ha ottenuto un notevole vantaggio economico, ma si è anche posto nelle condizioni di poter ottemperare alle rilevanti incombenze e compiti in tema di randagismo elencati all’art. 5 della LR 47/2013.
L’AUTORIZZAZIONE
Gabriele Bettoschi, del Dog Village, precisa che “ il canile è stato autorizzato ad operare non dal Comune ma dalla Regione, su parere favorevole anche della Asl. L’autorizzazione sanitaria del sindaco è uno dei tanti requisiti e decade in caso venga negata l’autorizzazione regionale”.
Il limite dei 300m dai nuclei abitati,- continua Bettoschi – indicato al comma 4 dell’art.6 LR 47/2013, che sembra essere l’oggetto d’accusa, non si applica alle strutture esistenti ed operanti , in base all’art. 30 della LR 47/2013. Tale articolo 30 fa riferimento alle disposizioni dell’Allegato tecnico A, che a seguito del l’approvazione dell’emendamento n.19 , in occasione dell’approvazione della R.R. 47/2013, ha sostituito la distanza dei 300 metri con la dicitura “una sufficiente distanza”.
LA GESTIONE
La gestione è stata affidata all’associazione di volontariato Dog Village, che ha creato e gestito da sempre il canile, ora diventato comunale e che porta, non a caso anche il suo nome.
Il Dog Village è iscritto all’albo regionale delle volontariato, è riconosciuta come Onlus dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, come soggetto che può beneficiare del 5 per mille .
Il canile comunale non solo per come è gestito e organizzato in maniera impeccabile, ma anche per la sua ubicazione perfettamente inserita nel contesto urbano è stato scelto dal competente Ministero, attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo, come canile modello oggetto di studio anche da parte di numerose delegazioni estere.
IL PRESUNTO ABUSO
Ritenuto che nessun abuso è stato commesso da parte del Sindaco e che, in ogni caso, l’autorizzazione è avvenuta con Atto della Regione e non del Comune, che ha ben valutato l’inapplicabilità della distanza dei 300 metri per la struttura già esistente ed operante; qualsiasi abuso che dovesse essere eventualmente accertato, non costituirebbe reato, perché la Cassazione ha più volte ribadito che il perseguimento dell’interesse pubblico fa escludere qualsiasi rilevanza di eventuali condotte abusive.