“Migranti e rifugiati ci interpellano”

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Pubblichiamo l’Appello delle Caritas di Abruzzo e Molise

ABRUZZO – ” «Migranti e rifugiati ci interpellano». Papa Francesco l’ha ricordato a tutti i cristiani in occasione del messaggio per la 102esima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà il 17 gennaio 2016. Noi operatori della mondialità che da anni lavoriamo “con” e “per” i migranti, in un percorso spesso arduo sulle vie della pace e dei diritti umani, dell’intercultura e dell’incontro, della giustizia e della solidarietà internazionale, non possiamo rimanere in silenzio. Come “Gruppo Regionale di Educazione alla Mondialità” di Abruzzo e Molise vogliamo stimolare alla riflessione e sensibilizzare fortemente le nostre diocesi di appartenenza per aiutarle a non rimanere impassibili di fronte a quest’umanità sofferente che bussa alla porta.

Le migrazioni sono un fenomeno inevitabile in un mondo attraversato da crisi politiche ed economiche e segnato da una vergognosa e diseguale distribuzione della ricchezza tra nord e sud del mondo. In tanti sono costretti a partire cercando una vita migliore, in tanti affrontano viaggi estenuanti attraverso il deserto, attraverso il mare di mezzo, viaggi che spesso, troppo spesso, finiscono in tragedia e che sono costati a oggi la vita a oltre ventimila persone: esseri umani che hanno lasciato il loro paese alla ricerca semplicemente di una vita migliore. Partono senza sapere dove e se arriveranno e tra morire di fame e morire lottando, preferiscono lottare. E, quando arrivano, trovano muri di divisione, disprezzo, pregiudizi e razzismo. Scappano da guerre alimentate dagli interessi delle nazioni potenti. Scappano dalle bombe prodotte e vendute dalle stesse nazioni che chiudono le porte ai migranti, dalle bombe e dalle armi made in Europa, in Usa e in Asia. Troppi dimenticano che al tempo delle colonie nazioni come Inghilterra, Olanda, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio, Germania e Italia sono piombate in Africa, Asia ed America Latina e hanno conquistato, distrutto, rubato e poi abbandonato quella gente. Colonizzazione non ancora terminata, ma che ha semplicemente cambiato forma, non più presenza fisica e armata, ma drenaggio costante di materie prime. Proprio loro, ora, vogliono chiudere le frontiere.

In questo scenario, nel quale tutti noi siamo immersi e a volte rimaniamo semplici spettatori inermi, occorre lasciarci interrogare, farci mettere in discussione dai temi della mondialità per comprendere i meccanismi della geopolitica e dell’economia di guerra, della finanza internazionale e delle attività delle multinazionali, del dialogo interreligioso e della strumentalizzazione della religione, in modo da diventare sempre più consapevoli di quelle che sono le vere ragioni di questo fenomeno. Diventa quindi prioritario educare le comunità ecclesiali e civili per moltiplicare l’impegno per la promozione dello sviluppo integrale della persona, educare alla responsabilità etica nell’economia e agli stili di vita sobri e rispettosi dell’ambiente, educare alla non violenza, educare i cristiani al bene comune e alla responsabilità solidale come figli di un unico Dio e fratelli di tutti, acquisendo una visione universale e non territorialmente delimitata riguardo alle questioni e ai destini del mondo.

A tal fine proponiamo a tutte le comunità parrocchiali, alle comunità religiose, ai movimenti e alle associazioni, alle istituzioni di:

1) organizzare un’azione di sensibilizzazione attraverso la promozione d’incontri con testimoni impegnati nell’accoglienza dei fratelli migranti o con quelle comunità che sono esempio di buone prassi per meglio comprendere il fenomeno;

2) dare una risposta concreta e organizzata al fenomeno migratorio emergenziale che stiamo vivendo, non dimenticando nel frattempo i fenomeni migratori di vecchia data invisibili ai più;

3) dire stop alla distinzione tra migranti climatici ed economici e rifugiati, anche i primi vittime di guerre che non sono combattute con le armi, ma con il petrolio e il denaro.

Concludiamo il nostro appello con le parole di Papa Francesco: “Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede, a essere ‘prossimi’ dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta.” (Papa Francesco)

A cura dei delegati mondialità aderenti al GREM Abruzzo e Molise.

Il documento è stato approvato nel corso dell’incontro della Delegazione regionale Caritas Abruzzo-Molise tenutasi a Chieti il giorno 15 ottobre 2015 alla presenza del Vescovo Delegato mons. Tommaso Valentinetti.”

www.caritasabruzzomolise.it

info:

Mario Olivieri
Delegato Regionale GREM Gruppo di Educazione Regionale Mondialità

Area Promozione Mondialità
Arcidiocesi di Chieti-Vasto
Caritas Diocesana
Piazza Valignani, 4
66100 Chieti
te\fax 0871349406 Cell. 3297566658

“Migranti e rifugiati ci interpellano” ultima modifica: 2015-10-27T07:00:11+00:00 da Redazione
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