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Maria Elisabetta Novello vince il Blumm Prize a Bruxelles

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All’artista veneziana  assegnati i 9 mila euro in palio per la delicata e profonda interpretazione del dialogo tra cittadini e istituzioni

PESCARA –  “L’opera artistica ci ricorda dell’incessante circolo di decadimento e rigenerazione che pervade l’azione umana dando così un nuovo senso etico alla vita”. Con questa motivazione il Comitato Scientifico del Blumm Prize, il Premio d’Arte Contemporanea organizzato dall’agenzia Pomilio Blumm, ha decretato come vincitrice, per la sua prima edizione, l’artista veneziana Maria Elisabetta Novello con l’opera “Vasi comunicanti”. Un decadimento e una rigenerazione rappresentati dall’elemento caratteristico dell’artista che si è già fatta conoscere ed apprezzare nel mondo dell’arte: la cenere. A lei sono stati assegnati i 9 mila euro in palio per il Premio che ha visto coinvolti nell’eccezionale cornice dell’Ambasciata Italiana a Bruxelles, 20 artisti under 40 di tutto il mondo cui era stato chiesto di reinterpretare il tema della trasparenza, come valore in sé e come punto di riferimento nel dialogo tra cittadini e istituzioni. Un evento unico svoltosi alla presenza dell’ambasciatore italiano presso il Regno del Belgio Alfredo Bastianelli e della scrittrice cinese Jung Chang. Tra gli ospiti nomi di alto livello quali la scrittrice di fama mondiale Jung Chang, una delle più importanti esponenti della cultura cinese, autrice del bestseller Cigni selvaggi, che ha venduto milioni di copie nel mondo, Ronny Patz, responsabile del settore UE Communications & Policy nell’ufficio di collegamento di Transparency International presso l’Unione Europea, intervenuto per portare il saluto della associazione internazionale partner del premio.

Lo spirito del premio è stato espresso, durante la premiazione, da Franco Pomilio, Presidente di Pomilio Blumm, azienda tra i principali player auropei nella comunicazione istituzionale: “Quello che cerchiamo di sviluppare è una nuova teoria del “cittadino consumatore” e il tema della trasparenza, anche grazie al rapporto con Trasparency International, partner dell’evento. La trasparenza è una big issue per il mondo ma è estremamente interessante soprattutto per la cultura europea, così come lo è il rapporto istituzioni cittadino. Scegliamo di farlo con l’arte perché interpreta realtà e la anticipa. Per questo abbiamo chiesto di occuparsene ad artisti italiani ed europei , anche della nuova europa, il che è una novità. Inoltre abbiamo allargato ad artisti che vivono in altri continenti”.

L’ambasciatore Bastianelli durante l’evento ha sottolineato quanto la promozione dell’arte contemporanea nel mondo è uno dei punti focali su cui la Farnesina vuole fare leva, aggiungendo anche lui l’importanza del concetto di trasparenza come “ispirazione per la moderna diplomazia, sempre più chiamata a dare risposta alle istanze della società civile nei due sensi, sia tenendo costantemente informata l’opinione pubblica delle scelte della politica estera, sia diventando punto di riferimento per i diversi attori del sistema paese che si proiettano sugli scenari internazionali”. Soddisfatta di questa prima edizione anche la curatrice del Blumm Prize, Martina Cavallarin: “per un’azienda privata scegliere di intercedere con l’arte contemporanea e fare dell’arte contemporanea un vettore per analizzare il sistema e per comunicare attraverso differenti livelli – ha detto – è sicuramente qualcosa di straordinario perché in una fase di crisi dei finanziamenti in tutti gli stadi, la Pomilio Blumm si pone come una mosca bianca”.

L’evento si è chiuso con la degustazione di un cioccolatino realizzato dall’artista del cioccolato Gobino appositamente per la Pomilio Blumm, l’ Augurino, un piccolo augurio ispirato al rinoceronte, simbolo dell’agenzia. Una ganache a due strati dedicata ai sapori dell’Italia centrale e del Parco Nazionale d’Abruzzo: mandorla caramellata e uno strato di crema di zafferano di Navelli racchiuse in un blend di cioccolato extra fondente 75%. E al Blumm Prize un abruzzese c’era: il pescarese Matteo Fato. “Sono contentissimo di essere qui grazie a un’azienda, la Pomilio Blumm main parnter del premio, che pur se di rilevanza internazionale, ha sede in Abruzzo – ha dichiarato a margine della premiazione – Ritengo simbolico il fatto che io, partendo da Pescara, che negli anni settanta ha avuto un ruolo importante nell’arte contemporanea, sono arrivato a Bruxelles, una delle capitali europee dell’arte contemporanea”.

Pomilio Blumm che, sempre a Bruxelles ma all’interno della Bibliothèque Solvay, ha organizzato per oggi (26 settembre) una tavola rotonda di grande spessore culturale per affrontare il tema della trasparenza nel rapporto tra istituzioni e cittadini: l’International Communication Summit (ICS) che vedrà la presenza, oltre che della Chang, dell’esperto di social innovation e sharing economy Geoff Mulgan (che tra le altre cose è stato anche direttore della Strategy Unit del governo di Toby Blair) e di Harper Reed, il più autorevole web strategist della scena mondiale nonché CTO (Chief Technology Officer) della campagna elettorale di Barak Obama.

 

 

Maria Elisabetta Novello vince il Blumm Prize a Bruxelles ultima modifica: 2013-09-26T09:41:48+00:00 da Redazione
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