Mancato dragaggio del porto di Pescara: un intero sistema economico e sociale distrutto

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Alti i livelli di preoccupazione e di disagio per la categoria dei marinai che attendono ansiosi la corresponsione della cassa integrazione in deroga.

Infruttuosi i blocchi, le manifestazioni e le rivendicazioni da parte degli addetti alla marineria del porto di Pescara, la cui attività è paralizzata ormai dal 5 di luglio u.s.. e, con essa, tutto il sistema economico-finanziario e sociale che ruota intorno ad una categoria disastrata.

In una situazione così pesante, uno sforzo maggiore viene oggi richiesto, non solo agli stessi lavoratori costretti da oltre 5 mesi ad un riposo obbligato, ma anche all’INPS ed alle organizzazioni sindacali e/o di consulenza affinchè si attivino  nelle pratiche relative alla corresponsione della cassa integrazione in deroga.

Si tratterebbe di una boccata di ossigeno per decine e decine di capo-famiglia che da molti mesi non riescono a garantire un minimo di sussistenza economica ed il rispetto di impegni assunti con gli istituti di credito per il pagamento di mutui per l’acquisto della casa.

Un impegno straordinario è pertanto richiesto all’INPS ed alle organizzazioni sindacali e/o consulenziali che sono stati messi nella condizione di operare solo dopo il 9 novembre u.s., data in cui si è proceduto alla sottoscrizione dell’accordo tra le parti sociali, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni dei datori di lavoro e le Istituzioni statali in recepimento del Decreto Ministeriale del 30 ottobre u.s., finanziando la cassa integrazione in deroga anche per la categoria dei marinai.

L’approvazione del Decreto Ministeriale, ha avuto un ritardo che resta incomprensibile e che ha visto la latitanza delle Istituzioni locali le quali non hanno saputo, ancora una volta, prevedere e affrontare con immediatezza le conseguenze negative che il blocco delle operazioni portuali ha comportato.

La professionalità dei lavoratori dell’INPS e la competenza delle organizzazioni che assistono questi lavoratori ci fa ben sperare per un esito positivo entro il mese di dicembre, sulla erogazione di almeno una parte della attesa cassa integrazione in deroga ma, nel contempo, non ci esime dal sollecitare le Istituzioni locali, Regione – Provincia – Comune -, nel mettere immediatamente in agenda una iniziativa che intervenga per sostenere economicamente la cassa integrazione in deroga finanziata con scarse risorse da parte del Governo nazionale.

Armatori, marinai, operatori del mercato ittico, operatori commerciali doganali, aziende di navigazione, operatori turistici ed economia indotta direttamente legata alle attività del Porto di Pescara risultano pressochè paralizzate da oltre tre anni per l’incapacità dei soggetti Istituzionali preposti a garantire la funzionalità delle strutture portuali cittadine con le necessarie operazioni di dragaggio e senza che nei loro confronti vengano assunte iniziative proporzionali ed egualitarie per sostenerne le gravose difficoltà anche di ordine sociale cui sono andati incolpevolmente incontro.

L’auspicio, ancora una volta, è di vedere i rappresentanti Istituzionali locali dediti a sostenere le vere emergenze di questo tempo di crisi ed abbandonare le inutili celebrazioni e/o autocelebrazioni.

Mancato dragaggio del porto di Pescara: un intero sistema economico e sociale distrutto ultima modifica: 2012-11-17T17:10:57+00:00 da Mirella Tauro
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Mirella Tauro

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