Il “quoziente familiare” è uno strumento ideato per tenere conto della numerosità del nucleo familiare nella tassazione del reddito. Una variabile, quella del numero, che non può essere trascurata in un sistema fiscale per due ordini di ragioni: da un lato per garantire l’equità dell’imposizione, dall’altro per consentire l’utilizzo di incentivi fiscali nel perseguimento di determinate politiche sociali, come il sostegno alla natalità.
In termini di equità, occorre ricordare che il carico fiscale deve essere commisurato alla capacità contributiva di ciascun cittadino, come afferma anche la Costituzione italiana all’art. 53. Ma la capacità contributiva è un concetto di complessa definizione, di cui il reddito è solo uno degli indicatori. A parità di reddito familiare il benessere di ciascun membro cambia al variare delle dimensioni della famiglia, mentre a parità di reddito individuale il benessere del singolo dipende dalla numerosità e dalle risorse della famiglia cui appartiene: se si considerano tali differenze nel benessere individuale e/o familiare come indicatori di differenti capacità contributive, allora si rende necessario quantificarle e tenerne conto nel calcolo dell’imposta dovuta.
Il quoziente familiare risulta dunque un modello fiscale che attesta in maniera più realistica le condizioni socio-economiche delle famiglie numerose della città, modificando a loro vantaggio il sistema di tariffazione e accesso a tutti i servizi comunali: nidi, mense scolastiche, servizi socio-assistenziali e sistemi contributivi di sostegno.
Speriamo quindi che queste posizioni diventino una posizione politica-amministrativa centrale anche nella prossima tornata elettorale aquilana.”
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