Tra le 1160 domande giunte al Comune di L’Aquila e valutate, a oggi risulta un dato allarmante: più del 90% degli aventi diritto sarebbero di nazionalità straniera e molti di questi non hanno neanche la residenza nella nostra città da più di un anno.
bensì un principio che deve cominciare a essere ben chiaro in questa città che per troppo tempo ha pensato soltanto a interessi personali e di partito.
I progetti CASE e i MAP sono stati a lungo abbandonati a se stessi e utilizzati come “marchetta elettorale”, riducendoli a veri e propri ghetti, senza alcuna regola.
Una città che deve rilanciare le politiche sociali e soprattutto deve guardare al futuro e ai giovani non può più permettersi “giochetti” di questo tipo.
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