L’AQUILA – Nella sanguinosa “Seconda battaglia del Tembien”, durante la Guerra d’Etiopia, combattuta nel 1936 tre giovani aquilani si coprirono di gloria. A tutti e tre andò la Medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”. Durante la guerra d’Etiopia dal 27 al 29 febbraio del 1936 si combatté la drammatica “Seconda battaglia del Tembien”. Contrapposte tra loro le truppe italiane guidate dal generale Pietro Badoglio e l’esercito etiope alla cui testa c’erano i Ras Cassa Darghiè e Sejum. Fondamentale per la vittoria italiana fu la presa di Uork Amba (detta la “montagna d’oro”) ottenuta grazie ad un commando composto da 150 tra alpini e camicie nere. Questi uomini nel cuore della notte, armati di granate e pugnali, scalarono la Uork Amba e all’alba la montagna fu italiana. Furono oltre 600 i caduti italiani e addirittura 8.000 i morti etiopi.
Tre abruzzesi, tutti aquilani, tutti dello storico 1° Battaglione delle “camicie nere” e tutti nello stesso giorno si coprirono di vera gloria immolando le loro vite. A tutti e tre andò la medaglia d’argento al valor militare “alla memoria”.
1 – “DI LORETO Giacomo di Antonio e di Persia Maria, da Civitella Valle Roveto (Aquila), camicia nera scelta 1° btg. CC. NN. (alla memoria). – Volontario in A.O. chiedeva ed otteneva di essere compreso in un manipolo di camicie nere per la conquista della dirupata Uork Amba. Riusciva con altri due animosi ad occupare un difficile costone, dal quale, con fuoco di fucileria e preciso lancio di bombe a mano, costringeva l’avversario a desistere dall’iniziato aggiramento di un reparto sottostante. Cadeva poco dopo sul campo, eroicamente, inneggiando al Duce. – Uork Amba , 27 febbraio 1936 – XIV”.
2 – “DE GIORGIO Lamberto di Vito e di Pamplchilf Anna, da Pescina dei Marsi (Aquila), capo manipolo 1° btg. CC. NN. Eritreo (alla memoria). – Sebbene non comandato, si portava sulle posizioni avanzate battute da intenso fuoco nemico per rendersi conto della situazione rimanendo colpito a morte. – Uork Amba , 27 febbraio 1936 – XIV”.
3 – “BUCCINI Nicola di Francesco e di Luca Massarma, da Scurcola Marsicana (Aquila), camicia nera 1° Btg. CC. NN. (alla memoria). – In terreno scoperto, allo scopo di rendere più efficace il tiro della sua arma, demoliva un riparo naturale, che ne limitava il campo di tiro, e non cessava di far fuoco, se non quando veniva colpito a morte. – Uork Amba , 27 febbraio 1936 – XIV”.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”