Teramo

“La Città che parla”, Castelli tra innovazione e tradizione

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Seca: “Una maniera moderna di approcciare il futuro, soprattutto in tempi come questi che richiedono velocità e innovazione e che attraverso il digitale ti consente di avere un mercato potenzialmente illimitato”

TERAMO – Un QR Code stampigliato sulle mattonelle “castellane” posizionate sui palazzi storici e i siti di interesse del Comune, riprodotto anche sulle ceramica in esposizione o in vendita. Ogni QR Code racconta una storia: la storia del luogo dove viene esposto o la storia del manufatto ceramico. Basterà fare la fotografia ai codici QR apposti sui monumenti della cittadina, per conoscerne subito storia e aspetti peculiari.

Lo sviluppatore del progetto è Gaetano Ciglia , studioso e divulgatore della cultura abruzzese coadiuvato nel lavoro dai preziosi testi di Giovanni Giacomini, esperto di storia di Castelli e direttore del Museo delle Ceramiche. “Un portale Web dinamico perché può essere aggiornato continuamente anche con l’inserimento di eventi e manifestazioni” ha spiegato Ciglia.

Il servizio è pensato per il turismo italiano e straniero (i testi sono anche in inglese) senza dimenticare il turismo di prossimità, quello locale: una possibilità facile e immediata per tutti di conoscere la storia del Comune, culla centenaria della ceramica italiana.

L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione Comunale che questa mattina l’ha presentata nella sala consiliare della Provincia di Teramo con il sindaco Rinaldo Seca, l’assessore alla cultura Raffaello Di Simone, lo stesso Cillia e il direttore del Museo, Giovanni Giacomini.

“Una maniera moderna di approcciare il futuro, soprattutto in tempi come questi che richiedono velocità e innovazione e che attraverso il digitale ti consente di avere un mercato potenzialmente illimitato. Nei prossimi giorni il progetto verrà presentato ai maestri ceramisti e alle aziende castellane: il progetto, infatti, si completerà con la sinergia con i privati affinchè il codice venga apposto anche sulle ceramiche in vendita, per esempio sul fondo senza pregiudicare l’estetica dell’oggetto, in maniera da far viaggiare la storia di Castelli e della ceramica in tutto il mondo” ha chiosato il sindaco, Rinaldo Seca.

“La Città che parla”, Castelli tra innovazione e tradizione ultima modifica: 2020-07-08T13:50:15+00:00 da Redazione
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