“Secondo le ultimi indagini i consumi sono in calo. Le famiglie abruzzesi e molisane non spendono più, e per questo non si giustificano le aperture durante le festività. Lavorare a Pasqua non significa altro che proseguire nella disumanizzazione del lavoro”, – affermano Spina e Piccinno.
All’andamento negativo dei consumi bisogna aggiungere il fatturato dei negozi durante i giorni domenicali: non è aggiuntivo a quanto prodotto durante la settimana, ma è solo sostitutivo. La decisione delle aperture selvagge non porta beneficio al commercio e ai portafogli delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Sono stati proclamati due giorni di sciopero a Serravalle Scrivia, vicino Alessandria, sull’apertura a Pasqua dell’outlet. Anche in Abruzzo e in Molise ci saranno varie iniziative per sensibilizzare le persone al problema e suggerire alle famiglie di trascorre più tempo insieme concedendosi un pò di riposo e lunghe passeggiate nei parchi e non nei centri commerciali ”, – così polemizzano i due Segretari sulla liberalizzazione degli orari.
“Il Giorno di Pasqua non può diventare un giorno di consumismo. Per questo invitiamo i cittadini a non fare shopping a Pasqua. Le aperture andrebbero concordate con enti locali e sindacati. Quando si parla di flessibilità oraria, bisogna rivendicare una contrattazione di secondo livello sull’organizzazione del lavoro, capace di regolamentare un certo numero di prestazioni domenicali e festive su base volontaria e maggiorazioni economiche che riconoscano e premino l’impegno e la professionalità dei lavoratori, – hanno proposto i Segretari Generale della CISL e della Fisascat dell’Abruzzo e del Molise.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter