TERAMO – “Perché Lectus Home? Perché siamo chiusi in casa, perché leggere ci piace, perché nello spirito di Lectus Vox Populi leggiamo di tutto: articoli di giornale, sceneggiature, storia, Decreti (tanto utili in questo momento), e poi si, anche di letteratura e poesia, forse un po’ di diritto e Costituzione: un ripasso non è male di questi tempi nei quali le libertà personali – sulle quali abbiamo fondato le nostre democrazie – sono messe a dura prova da una emergenza globale che le comprime in maniera inimmaginabile solo fino a qualche giorno fa”.
Lo riferiscono gli organizzatori di questa iniziativa che vanno a spiegare nel dettaglio: “Ci sono tante iniziative in rete e ci piacciono tutte ma, come sempre, noi non inseguiamo la bella dizione (ne abbiamo eh, abbiamo anche quelli) e i “lettori forti” piuttosto Lectus mantiene il suo spirito originario che è quello della rete sociale.
In questo particolare frangente dobbiamo stare insieme mantenendo le distanze: leggeremo e ascolteremo. Lo faremo per non sentirci soli, per dare una voce e un volto a chi deve rimanere a casa, a chi affronta l’emergenza in prima linea, e chi ha paura e a chi invece vuole coraggio agli altri; ascolteremo i figli, i nonni, gli amici che sono lontani. Stiamo insieme a modo nostro: quello di Lectus.
Come funziona Lectus home? Bisogna registrare un video lettura di tre minuti con il cellulare in posizione verticale; presentarsi con il proprio nome e la città dove si vive. Il video va inviato a lectusteramo@gmail.com (consiglio usare wetransfer).
I video saranno montati in sequenza (4/5 per volta) e pubblicati ogni giorno sulla pagina FB https://www.facebook.com/Lectus.Teramo/
Seguire la pagina per conoscere i dettagli e il nostro video tutorial realizzato con l’aiuto di amici da ogni parte d’Italia
Infine. Lectus è sempre stato un collettivo, questa edizione, purtroppo speciale, si realizza con il fattivo lavoro dei ragazzi del coworking Wide Open di Teramo, di Nadia Di Luzio e Dimitri Bosi della Biblioteca Delfico; con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo, assessore Mauro Febbo; del Servizio Beni e Attività Culturali della Regione Abruzzo di cui è dirigente Giancarlo Zappacosta e direttore Germano de Sanctis e infine ma non da ultimo del Ministero dei Beni Culturali”.