Home » Eventi Abruzzo » Teatro » Intervista a Fabrizio Angelini

Intervista a Fabrizio Angelini

da Francesco Rapino

Fabrizio AngeliniAlla vigilia del nuovo spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” in programma a Chieti, abbiamo ascoltato la voce del suo regista

CHIETI – Sabato sera al Supercinema di Chieti alle ore 21 andrà in scena “Aggiungi un posto a tavola” che vede l’organizzazione del comico teatino Federico Perrotta e la regia di Fabrizio Angelini. Proprio quest’ultimo ci ha gentilmente rilasciato un’intervista. Il suo curriculum è di tutto rispetto: ha studiato recitazione con Alba Maria Setaccioli e canto con il maestro Cesare Rufini, debuttando in teatro con Gigi Proietti in “Cirano”. Diplomatosi presso l’Accademia Nazionale di Danza lavora poi nel Corpo di ballo dell’Opera di Roma, e del San Carlo di Napoli.

Tra le altre esperienze teatreali: “Beati voi!” con E. Montesano, “Forza venite gente” con S. Spaccesi, e con la Compagnia della Rancia, come attore o aiuto regista, “A chorus line” (in oltre 500 repliche), “La cage aux folles”, “Il giorno della tartaruga”, “West side story”, “Cantando sotto la pioggia”, “Grease”, (per Musical Italia). Ha curato le coreografie di “La tragèdie De Carmen”, regia G. Pressburger; “Gli uomini sono tutti bambini” con G. D’Angelo, regia P. Garinei; “La storia di Zazà” con Milva, regia G. Sepe; “Rosemarie”, regia I. Stefanutti; e per la regia di Saverio Marconi “Il giorno della tartaruga”, “La piccola bottega degli orrori”, l’opera “Don Pasquale”, “Brachetti in technicolor” con A. Brachetti, “Hello Dolly!” con L. Goggi, e presso le Folies Bergère di Parigi “Nine” e la versione francese di “Sette spose per sette fratelli”.

Aggiungi un posto a tavola 2013Ha firmato la regia del musical “Rent”, nella versione italiana prodotta da Nicoletta Mantovani, la regia e le coreografie di “Francesco: il Musical” scritto da Vincenzo Cerami per il Lyrick Theatre di Assisi; e la regia e le coreografie di “Musical, Maestro!” per Manuele Frattini; ha ricevuto inoltre i premi Imta 1999, per le coreografie di “Sette spose per sette fratelli”, IMTA 2000 per le coreografie di “Hello, Dolly!” e per la regia di “Rent”, e Vignaledanza 2000.

Sabato sera andrà al Supercinema in scena “Aggiungi un posto a tavola”, di che tipo di spettacolo si tratta?

R – “Aggiungi un posto a tavola” è una delle Commedie musicali italiane più famose al mondo, l’anno prossimo compirà 40 anni, è stata scritta da Garinei e Giovannini e Iaia Fiastri nel ’74, nel primo cast c’erano Johnny Dorelli, Paolo Panelli e Bice valori. Ha conosciuto tantissime traduzioni ed edizioni in tutto il mondo. Noi con la Compagnia dell’Alba, che è una Compagnia di Ortona, quindi del territorio, con la quale io collaboro da quattro anni, siamo riusciti ad avere i diritti professionali al di fuori del Teatro Sistina di Roma. A parte Iaia Fiastri, ancora vivente, gli altri hanno gli eredi che curano i diritti d’autore, noi siamo riusciti per la prima volta ad ottenere questi diritti dopo una trattativa durata un anno e mezzo, ci siamo riusciti perché io conoscevo alcuni degli eredi. Con la Compagnia, mettendo il mio nome a garanzia, siamo riusciti a partire con questa avventura. Come anteprima abbiamo fatto delle anteprime ad Ortona e Lanciano ad aprile/maggio ed un’altra data la scorsa estate. Chieti sarà l’anteprima della nostra tournèe invernale che ci vedrà impegnati fino ad aprile/maggio in tutta Italia. Saremo a Milano con due date a novembre, ma avremo tante altre date: torneremo a Lanciano e saremo a Pescara.

Quindi sarà un grosso impegno per una compagnia molto giovane. Lo spettacolo è la storia di un parroco di un paese di montagna che riceve una telefonata da Dio che annuncia l’imminente fine del mondo ed il suo sarà l’unico paese che si salverà. Quindi parte tutta l’avventura di questa storia con il parroco che cerca di convincere il sindaco che è ateo a farsi dare il legname perché è il proprietario di tutti i boschi dei dintorni. Contemporaneamente la figlia del sindaco è innamorata di questo sacerdote. La terza storia è quella di Consolazione che è una prostituta che capita nel paese proprio nella notte di procreazione. Quindi ci sono le donne e gli uomini del paese che, come ha chiesto Dio, dovrebbero amarsi, e che i figli siano concepiti nel vecchio mondo e messi al mondo nel nuovo. Questa prostituta scombussolerà un po’ il tutto perché gli uomini saranno distratti dal loro dovere coniugale, ma Dio metterà a posto anche questo dando miracolosamente il potere a Toto, che è un sempliciotto che non è virile, gli dà il dono in modo che si possa formare questa nuova coppia che è Toto e Consolazione. Abbiamo la moglie del sindaco, Ortensia, che partecipa a tutta l’avventura con i paesani.

Lo spettacolo vede come scenario il Supercinema e l’organizzazione del teatino Federico Perrotta. Quindi per una sera l’Abruzzo, e nello specifico Chieti, protagonista?

R – La compagnia è abruzzese e la maggior parte del cast è composto da abruzzesi. Federico è un mio carissimo amico e collega. Ci conosciamo da anni, ha visto lo spettacolo ed ha proposto di fare questa anteprima qui e siamo molto contenti perché abbiamo la struttura a disposizione, siamo qui da ieri per il montaggio, la sceneggiatura, l’assestamento, domani verrà tutto il cast, faremo prove domani e dopodomani. Questo è molto importante perché molti ragazzi sono vicini di casa, Ortona è a mezz’ora da qui. È la prima volta che la Compagnia affronta una tournèe così importante, sono contento per loro che svolgono questo lavoro veramente con grande passione.

Lei è polivalente, con “Teatro totale” che cosa intende?

R – Sono spesso impegnato come figura polivalente da dietro il palco con la regia e la coreografia. Io con “Teatro totale” intendo il Teatro dove si fa tutto anche se di solito questa espressione ha un altro significato. Il “Teatro totale” ed il Musical è quel tipo di spettacolo in cui l’artista è chiamato a cantare, ballare e recitare. Da noi spesso sono anche chiamati a spostare le scene dietro. Ovviamente non abbiamo venti tecnici, la scena è molto impegnativa, quindi tutti sono chiamati a collaborare e a fare tutto. In questo senso spesso il performer ha anche altre funzioni, sono anche gli organizzatori delle tournèe ad esempio. Sono in scena ma si occupano anche delle prenotazioni degli alberghi, dei ristoranti, dei viaggi. Una delle ragazze è il capo delle ballerine, un’altra è responsabile del coro, quindi in questo senso tutti fanno tutto. Questa è stata un po’ la mia attività, io sono stato sempre abituato a fare tutto, ad esempio una volta ho dovuto sostituire il fonico.

La sua carriera artistica è iniziata presto, in che modo?

R – Come attore ho iniziato abbastanza presto, per la danza era già un po’ tardi, con il ballo bisogna cominciare da piccoli, però ero abbastanza predisposto, quindi ho potuto recuperare qualcosa che avrei dovuto fare nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza. Sono stato fortunato perché ho fatto quello che volevo fare quando in Italia non ancora esisteva. Sono stato fortunato ad entrare nella Compagnia della Rancia dove ho imparato tantissimo con Saverio Marconi e con molti attori e collaboratori che sono arrivati in America a fare gli spettacoli al fianco degli americani che avevano u metodo di lavoro che noi ignoravamo completamente. È stata una grande scuola che io cerco di tramandare a chi lavora con me adesso

Lei ha lavorato con molti big, a livello professionale che cosa ha ricevuto da questi personaggi e che cosa ha dato loro?

R – Sicuramente dai grandi personaggio ho avuto una grande professionalità. Ad esempio Lorella Cuccarini è un esempio pratico di come si lavora, sempre la prima ad arrivare e l’ultima ad andarsene, sapeva già tutto il copione a memoria e soprattutto sempre con il sorriso e alla fine degli spettacoli, anche con il doppio spettacolo in cui si stava dentro il Teatro dalle tre di pomeriggio a mezzanotte, lei passava un’ora a fare autografi e foto con il pubblico, i fan, ecc. Altri artisti sono un po’ scontrosi sotto questo punto di vista. Da lei, da Loretta Goggi e da tanti altri personaggi ho preso la grande lezione di professionalità ed umanità per esempio. In loro spero di aver lasciato un buon ricordo, la mia professionalità, l’attenzione, il rispetto che cerco sempre di avere sempre non solo nei confronti delle star, dei big, ma anche nei confronti di tanti ragazzi che lavorano con me che è la cosa fondamentale. Se c’è il rispetto dei rapporti umani, il resto è tutto più semplice.

Ti potrebbe interessare