Daniele Orlando violino, Gianluca Saggini, viola. Holst compose la Suite nel 1913 e l’opera ebbe un successo che dura ancora oggi. A causa della sua attività didattica era venuto in contatto con il movimento di riscoperta di molta musica popolare inglese medievale, dei madrigalisti del primo ‘600 William Byrd e Thomas Weelkes e di Purcell. Lo studio di tale materiale e della musica del folklore inglese lo influenzò sensibilmente sia in questa opera che in tutte le composizioni successive.
La Sinfonia concertante per violini e viola K364 risale al 1779 e segue dunque di pochi mesi l’esperienza del grande viaggio a Mannheim e Parigi di Mozart, preziosissimo per le acquisizioni stilistiche. Peculiare del brano è innanzitutto il rapporto fra i due solisti e altro elemento imprescindibile della partitura è l’importanza dell’orchestra.
Ad animare il festival anche un campus di perfezionamento musicale, divenuto polo d’attrazione e di incontro per musicisti e corsisti provenienti da ogni parte del mondo – Spagna, Giappone, Russia, Corea e perfino dalla Cina – che tra i docenti vanta la presenza di alcune prime parti dei Solisti Aquilani.
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