SPOLTORE – Fosso Grande, al confine tra Pescara e Spoltore, è un canale d’acqua che parte da località Colle Morgetta, tra Montesilvano e Spoltore, e raggiunge il fiume Pescara dove si tuffa all’altezza del quartiere Villa Fabio, zona via del Circuito. Questa mattina (5 gennaio 2020), nella Sala Consiliare del Comune di Spoltore, la presentazione dei lavori di manutenzione straordinaria che inizieranno, se il meteo lo consentirà, già da lunedì 11 gennaio: non sono previste opere strutturali o di ridefinizione dell’alveo fluviale, ma lavori di pulizia e taglio della vegetazione che ostruiscono il flusso dell’acqua. Si sta cercando poi di ottenere, nell’ambito di un progetto più ampio, un finanziamento di 800 mila euro per un nuovo intervento strutturale. L’area del prossimo cantiere interessa il tratto di fosso che va dal punto di immissione nel canale tombinato, ovvero via Abruzzo nel territorio di Spoltore, risalendo fino al ponte di via Francia, vicino alla ditta Vemac.
Presenti il Sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, il Sindaco di Pescara Carlo Masci, il Consigliere Regionale Vincenzo D’Incecco, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Pescara Luigi Albore Mascia, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Spoltore Stefano Sebastiani.
L’esecuzione dei lavori è stata affidata alla ditta Mg Appalti di Elice, per un importo di circa 59 mila euro (ribasso del 20%). 20 mila euro sono stati individuati dal Comune di Spoltore nel suo bilancio, la parte restante dell’importo, 60 mila euro, è stata stanziata dalla Regione e messa a disposizione del Comune di Pescara. Le somme residue resteranno stanziate per le opere successive di manutenzione.
“Questa mattina si conclude un lungo percorso amministrativo” ha ricordato Di Lorito “iniziato a gennaio dell’anno scorso. E’ in realtà solo un primo passo: i lavori che annunciamo oggi devono aprire una fase utile anche a definire, con la provincia di Pescara, le reali competenze su Fosso Grande. Il Covid ha rinviato alcune tappe necessarie a questo risultato, ma è essenziale chiarire la situazione: interlocutore importante è la Regione Abruzzo, perché questa manutenzione importante non risolve i problemi strutturali. E’ opportuno che la competenza su questi corsi d’acqua, passata dalle Provincie ai Comuni, torni alla Regione” ha sottolineato il primo cittadino di Spoltore. “Nel nostro caso bisogna coordinare gli interventi di due Comuni, ma ci sono corsi d’acqua che insistono anche su 10 o 12 comuni e l’intervento di un singolo può creare danni su altri territori”.
L’iniziativa dunque non ha solo l’obiettivo immediato di garantire la sicurezza dei cittadini, ma vuole anche essere anche uno stimolo verso una definizione periodica, per il futuro, della necessaria manutenzione di questo corso d’acqua.
“Questo progetto segna l’unione tra Pescara e Spoltore per risolvere un problema comune ai due territori” ha proseguito il sindaco di Pescara Carlo Masci. “La vera sfida sarà però quella di non disperdere il lavoro di oggi ma di mettere a sistema la manutenzione periodica ordinaria del Fosso Grande. Solo così garantiremo i residenti, solo così faremo buon uso delle risorse pubbliche ed eviteremo che la situazione torni a essere precaria come lo è stata negli ultimi anni. L’acqua non ha confini, così come non li hanno i problemi dei cittadini: si possono risolvere solo insieme. Nonostante l’emergenza Covid, i lavori pubblici stanno andando avanti regolarmente: ringrazio anche l’impresa, il cui impegno è fondamentale perché prima partiranno questi lavori, prima riusciremo a scongiurare eventuali problemi”.
Anche il consigliere D’Incecco ha evidenziato l’importanza della collaborazione istituzionale: “Una serie di questioni hanno purtroppo spostato l’attenzione dal problema di Fosso Grande. La manutenzione deve essere costante, in questo senso la collaborazione tra gli enti – peraltro con diverso colore politico – è un risultato anche più importante delle risorse economiche trovate insieme. Gli uffici lavorano con impegno, ma c’è molta burocrazia da affrontare: il Covid non ha aiutato, abbiamo qualche mese di ritardo ma sono felice di aver aperto questo focus su Fosso Grande”.
“L’intervento che inizia lunedì” ha concluso l’assessore Albore Mascia “è stato reso possibile dalla Regione ed anche dalla disponibilità del Comune di Spoltore, che in un momento di impoverimento per i bilanci pubblici ha dato un contributo sostanzioso”.
Su Fosso Grande è stato effettuato tra il 2015 e il 2016 un intervento strutturale di sistemazione idraulica che ha rimodellato l’alveo in molti tratti del suo corso e ne ha stabilizzato le sponde: ma per mantenere la capacità di deflusso del canale, è indispensabile che resti libero dalla vegetazione e da altri detriti.
“Adesso interveniamo dove non si è effettuata la canalizzazione: Fosso Grande interessa anche il Comune di Montesilvano, ma in questa fase i lavori coinvolgono solo le sponde dei Comuni di Pescara e Spoltore”. L’intervento di manutenzione straordinaria prevede il taglio della vegetazione per una larghezza tale da mantenere libera la sezione idraulica ordinaria e consentire, anche nei giorni di piena, il corretto deflusso. Verranno inoltre ripristinati i punti di accesso che consentiranno anche per il futuro l’esecuzione agevole delle operazioni di manutenzione. “Anche nel luglio 2019 siamo stati testimoni della violenza dell’acqua, che in quel tratto arriva a 30 metri cubi al secondo. Questo modello operativo di collaborazione è un esempio importante che si può attuare anche su altri temi, come l’urbanistica e la sicurezza”.
Tra i tecnici presenti in sala, c’erano il direttore dei lavori Vincenzo D’Angelo e il Responsabile Unico del Procedimento Andrea Veschi.
Nel 2013 l’esondazione più grave degli ultimi anni, che ha comportato danni a residenti e commercianti di Pescara e Spoltore per oltre un milione di euro. Ma episodi simili si sono ripetuti più volte. Il nome Fosso Grande testimonia il mutamento delle condizioni idrografiche negli anni: in passato il bacino era così largo da ospitare anche degli isolotti all’interno, mentre oggi è ristretto e circondato dall’avanzare delle urbanizzazioni al punto che ogni acquazzone pone il problema del rischio esondazione. E’ necessario rimediare all’intubamento che l’urbanizzazione ha imposto al canale d’acqua.