PADRENOSTRO – ORE 18.30
(2020) regia di Claudio Noce, 120’, Italia
Roma, 1976. Valerio Le Rose è un bambino quando suo padre Alfonso, noto magistrato, subisce un attacco terroristico sotto casa. I genitori pensano che Valerio dorma, invece lui si sveglia e dal balcone assiste a parte della scena, anche se non ne parla con nessuno. Da quel momento la sua infanzia si consuma nella paura e in un costante stato di allerta, mentre i genitori cercano di celare a lui e alla sua sorellina Alice la pericolosità della loro esistenza sotto scorta. E l’antica abitudine di Valerio di inventarsi amici immaginari trova una materializzazione in Christian, un ragazzo di poco più grande ma apparentemente molto meno spaventato dalla vita.
Sul più bello – ORE 20.45
(2020) regia di Alice Filippi, 87’, Italia
Marta è bruttina e sa di esserlo. Per di più soffre di una rara malattia che non le permetterà di invecchiare, e che può essere scatenata da mille fattori esterni. Ma non si lascia avvilire e affronta la vita scegliendo di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, aiutata dai suoi migliori amici Federica e Jacopo, con cui vive in una sorta di simbiosi. Il suo lavoro è leggere gli annunci delle offerte al microfono di un supermercato in modo così accattivante che i clienti, senza nemmeno vederla, la riempiono di richieste di appuntamenti: perché Marta, per sua stessa ammissione, esprime meglio il proprio sex appeal dietro un microfono, o dietro una tastiera. Fino a quando l’incontro con Arturo Selva, l’uomo più bello (e ricco) di Torino, non la costringe a confrontarsi con la realtà.
This side, other side
(2019) regia di Lida Fazli, 9’, Iran
Nessuna barriera può ostacolare la nascita di amicizia e affetto tra bambini.
Speriamo che sia femmina – ORE 22.45
(1986) regia di Mario Monicelli, 120’, Italia, Francia
In un casale della campagna toscana vive in armonia un gruppo di donne, In questo gineceo l’unica figura maschile è il vecchio zio Gugo, rimbambito e fastidioso per i suoi colpi di testa. In questo ambiente irrompe il conte Leonardo, marito della padrona, sebbene i due vivano separati di comune accordo. Il motivo della visita è economico: il conte vorrebbe ristrutturare un complesso termale in disuso, di proprietà della famiglia, per trasformarlo in uno stabilimento moderno, ma mancandogli i denari per realizzare l’affare, è venuto a battere cassa. Le sue speranze vengono deluse: la moglie chiede un parere sull’affare al suo esperto fattore Nardoni, che fra l’altro è il suo amante, il quale la sconsiglia di impegnarsi in un’impresa sconsiderata.
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