Era nato a Chieti nel 1899. Un fratello, Pacifico Giuseppe Taralli, morì eroicamente durate la Prima Guerra Mondiale
CHIETI – Umberto Giuseppe Ezio Taralli nacque a Chieti, in “via dello Zingaro”, l’11 marzo del 1899, da Luigi (trentacinquenne “albergatore” – proprietario dello storico “Albergo Sole” a Chieti in via Marruccino n. 88) e da Cesira Neroni (ventottenne “donna di casa”). Umberto si laureò presso la Regia Università d’Ingegneria di Padova . Fascista della prima ora fondò a Chieti il primo “battaglione squadrista” (citazione su: “ Storia della rivoluzione fascista” – Giorgio Alberto Chiurco). Come ingegnere fu certamente tra i migliori interpreti del l’architettura del ventennio fascista soprattutto tra Chieti, Pescara e le loro province. Sposò a Voghera, il 28 gennaio del 1928, Margherita Angela Giovanna BARGE (nata a Novi Ligura nel 1900 – figlia di Antonio e Luigia Rabezzana).
Sue importanti citazioni appaiono su: “La costruzione del regime : urbanistica, architettura e politica nell’Abruzzo del fascismo ” – R. Carabba; “ Tradizione e modernità” : l’architettura del ventennio fascista in Chieti e provincia” – Raffaele Giannantonio ; “ Storia di San Salvo” – Giovanni Artese; “ Pescara senza rughe. Demolizioni e tutela nella città del Novecento” – Claudio Varagnoli, Licio Di Biase e Angela Appignani. Umberto Taralli fu nominato Cavaliere e ricoprì numerosi importanti incarichi nelle associazioni di categoria. Ebbe una proficua collaborazione con l’importante impresa “Staccioli” di Manoppello. Tra le tante sue realizzazioni ricordiamo: 1) nel 1933 la strada interpoderale “Valle Romana” in territorio di Lettomanoppello e Manoppello; 2) all’inizio degli anni ’30 la “Centrale del Latte” di Pescara.
Un fratello Cesare Augusto Ottaviano Taralli (n. 1901) fu medico. Un altro fratello Pacifico Giuseppe Taralli, nato a Chieti il 30 marzo del 1898, cadde eroicamente durante la Prima Guerra Mondiale ottenendo la Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria” con questa motivazione: “sottotenente di complemento compagnia di mitragliatrici – Quale comandante di una sezione mitragliatrici, muoveva all’assalto con le prime ondate, e con calma e coraggio mirabili guidava le sue armi fin sotto la posizione nemica, dando luminoso esempio di slancio e fermezza, e lasciandovi la vita. – Hoje, 28 agosto 1917”.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”