Scanno

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Tutti gli eventi a Scanno in provincia de L’Aquila da seguire durante l’anno, i luoghi da visitare, i piatti da degustare, gli spettacoli della tradizioni

SCANNO (AQ) – Scanno, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia e Bandiera arancione del Touring Club d’Italia, è un piccolo paese di circa 2.000 abitanti in provincia dell’Aquila. É arroccato su uno sperone di roccia, a 1050 m di quota sul livello del mare, tra i Monti Marsicani, poco fuori i confini del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Ai piedi del paese è posto l‘omonimo lago (appartenente però per 3/4 al comune di Villalago), mentre nei dintorni sono presenti gli impianti sciistici di Passo Godi e del monte Rotondo, gli altopiani del monte Greco e il lago Pantaniello, nonché la riserva naturale delle Gole del Sagittario.

Controversa è l’origine del suo nome. Secondo la tradizione deriverebbe dal termine Scamnum (sgabello)per il fatto di essere posto su uno sperone roccioso a forma di sgabello. Ma Scannum è anche il termine che indicava il confine che divideva le centurie in cui un territorio, conquistato dalle truppe romane, veniva diviso e assegnato in proprietà. Altri pretesero, da una iscrizione, che Scanno si chiamasse prima Betifulo, ed in alcuni atlanti si trova segnato appunto “Scanno-Betifulo”. Il primo documento storico in cui è nominato Scanno trovasi nella “Cronica Cassinese” del 1067. E’ l’atto di donazione fatta dai Conti Valvensi a Montecassino del Monastero di S.Pietro in Lago, ove si nomina per confine “venit ad Scannum”. Tale nome si mantenne nei documenti più vicini a tale epoca. In taluni documenti posteriori si corruppe in Scageum, e si ingentilì in Scamnum.

Scanno é un centro interessantissimo dal punto di vista urbanistico. Passeggiando lungo le viuzze del centro storico, non si può fare a meno di notare i bei palazzi nobiliari. Tra questi: Palazzo Mosca, dalla facciata barocca e dalle decorazioni sotto il cornicione, con puttini e serafini danzanti; Palazzo Di Rienzo, originariamente sede dell’Università; Palazzo De Angelis, con lo stemma di famiglia intorno al portale; Palazzo Serafini, sito nel quartiere della Codacchiola; Palazzo Serafini-Ciancarelli, che ha subito diverse trasformazioni nel tempo; le Case Roncone, con trifora caratteristica e arco a sottopasso; il Castellaro, tra i più grandi, in stile barocco-romanico e a forma caratteristica di T; Palazzo Colarossi, con portoni, finestre, balconi e finestre di mezzanino; Palazzetto Nardillo, dal portale barocco con sopraluce curvilineo. Va sottolineato che i portali decorati appartengono non solo a palazzi nobiliari, ma anche a palazzi di comuni cittadini del paese abruzzese. La loro realizzazione accresce a partire dal XVIII secolo e un loro elemento ricorrente è il sopraluce di forma quadrangolare o ellittica sito sotto il concio di chiave.

Di interesse anche gli archi che, a Scanno, si dividono in due tipi: quelli relativi all’antica cinta muraria (Arco della Croce e l’Arco di Sant’Eustachio) e i sottopassi (Arco della Nocella e della Zazzarotta. Tipiche del paese sono le scalinate d’accesso alle proprietà conosciute come le cemmause.

Numerosissime le Chiese del borgo. La più importante é la Chiesa di Santa Maria della Valle (detta anche Della Madonna Assunta), in stile romanico abruzzese, che nel corso della storia ha subito numerosi rimaneggiamenti. Meritano una visita anche: la Chiesa di Sant’Eustachio, la chiesa patronale, che al suo interno conserva varie statue; la Chiesa di San Rocco, dedicata anche alla Madonna del Carmine; la Chiesa di San Giovanni Battista, utilizzata dopo l’epidemia di peste del 1764 come lazzaretto; la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, caratterizzata da interni in sontuosissimo barocco e la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, all’interno della quale si trova un affresco di una Madonna con il Bambino, tra le opere più importanti a Scanno.

Da non perdere il Museo della Lana, che ospita una mostra di arnesi e attrezzi agricoli e della lavorazione della lana. Nella frazione di Frattura, passata alla storia per essere stata distrutta dal terremoto di Avezzano nel 1915, si trova invece il Museo delle arti e tradizioni popolari, che raccoglie più o meno lo stesso tipo di utensili.

Il centro storico di Scanno é caratterizzato da un particolare percorso, denominato la Ciambella, dove si trovano le botteghe del tombolo, arte probabilmente importata da Pescocostanzo o dalle regioni venete, e le botteghe orafe, la cui numerosa presenza é giustificata dal fatto che le donnedi una volta amavano agghindarsi con monili. Fu proprio l’isolamento, determinato dalla posizione geografica del paese, ad influenzare il modo di vestire delle donne di Scanno, non potendosi confrontare con quello di altri paesi, prese a evolversi in maniera autonoma, senza modelli a cui ispirarsi. Se a tutto ciò si aggiunge l’ agiatezza di quasi tutte le famiglie del paese, si comprende come le donne, soprattutto le più giovani, cercassero, con accorgimenti vari e costosi, di arricchire le diverse componenti del loro abbigliamento.

Tradizione e folklore sono elementi essenzaili della vita a Scanno, dove durante l’anno si svolgono diverse manifestazioni e feste. La notte prima dell’Epifania si celebrano Le Chezette. Il giorno di Sant’Antonio Abate, davanti alla Chiesa si accende un falò e si cuociono le Sagne con la ricotta. Il 14 agosto é tempo de Ju Catenacce, rievocazione in costume tradizionale di Scanno del matrimonio scannese. A settembre, dal 1972 viene organizzato il Premio Scanno, articolato in varie categorie e intitolato al suo ideatore e creatore, il giornalista Riccardo Tanturri dall’anno della sua scomparsa. Ogni anno, la sera del 10 novembre, si consuma una delle tradizioni più antiche e suggestive: le Glorie di San Martino. L’accensione di altissime cataste di paglia rimanda ai riti del fuoco che avevano la funzione, all’approssimarsi dell’equinozio d’inverno, di superare il timore atavico che la luce del sole venisse a mancare e, al contempo, propiziarne il ritorno.

Non si può andare via da Scanno senza aver assaggiato il Pan dell’Orso, il dolce tipico, simile al parrozzo, cui differisce nella preparazione perché c’è l’aggiunta del miele e del burro per dare più morbidezza all’impasto, oppure i mostaccioli. A chi preferisce il salato si consigliano gli arrosticini di pecora ai chezzelliti.

Scanno si può raggiungere:

  • in auto da Pescara (A25) o dall’Aquila (A24/A25): uscita Cocullo, proseguimento per una ventina di Km sulla SS 479;
  • in treno, scendendo alla stazione di Sulmona e proseguendo in corriera.

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10ott(ott 10)10:3012(ott 12)14:00Deguscanno 2023: tra gusto e tradizione