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Emergenza idrica nell’area vastese: gli interventi della Regione

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SAN SALVO – “La giunta regionale oltre ad aver stanziato nei mesi scorsi un ulteriore finanziamento di 6,9 milioni di euro al gestore SASI per il superamento della criticità idrica nel vastese, nella seduta di giunta di sabato 29 agosto,in sole 24 ore dalla richiesta,ha autorizzato quanto segue:

  • lo stato di emergenza idrica nell’area del Vastese dell’Ambito Chetino, a causa del perdurare della grave carenza idrico-potabile , nel comprensorio dell’Ambito Chietino;
  • l’Ente Regionale del Servizio Idrico, fino alla data del 30 settembre 2020, al prelievo dal fiume Trigno da convogliare presso l’impianto di potabilizzazione ubicato nel comune di San Salvo(CH) per l’approvvigionamento idrico potabile di emergenza nei comuni di Vasto e San Salvo;
  • l’ARAP, fino alla data del 30 settembre 2020, al prelivo dal fiume Trigno per l’approvvigionamento idrico potabile e industriale dell’agglomerato industriale di San Salvo;
  • i prelievi di emergenza per uso consumo umano viene rilasciata fatta salva la preventiva acquisizione delle autorizzazioni sanitarie per l’utilizzazione dell’acqua ad uso potabile rilasciate dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASL competente”.

Lo dichiara Emanuele Imprudente, vicepresidente della giunta regionale con delega al sistema idrico integrato, che prosegue “Grazie alla continua attenzione e al lavoro di coordinamento dell’ERSI,ente regionale servizio idrico,con SASI si è stati in grado di dare una risposta iniziale tempestiva e concreta alle segnalazioni di sindaci e amministratori locali circa le pressioni, le perdite ed altro, che ha consentito di arrivare fino a due giorni fa senza entrare in una grave emergenza idrica, utilizzando tecnici e sistemi specifici competenti in materia” incalza Imprudente “Sarebbe stato opportuno arrivare a queste azioni già anni addietro per evitare i numerosi problemi alla popolazione. La giunta regionale ha tamponato l’emergenza ma,per risolvere il problema,bisogna utilizzare le ingenti risorse già a disposizione della SASI e responsabilizzare il governo nazionale e il ministro competente visto l’imponente costo dell’operazione generale” conclude l’assessore regionale.

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