PESCARA – Il Sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia , replicando all’annunciata protesta della Marineria Pescarese e degli operatori commerciali del porto, che hanno annunciato la volontà di occupare l’asse attrezzato e le banchine portuali venerdì prossimo per manifestare ancora una volta il proprio malcontento per il ritardato dragaggio dello scalo, ha annunciato:
comprendo e condivido le preoccupazioni ancora una volta espresse dalla Marineria di Pescara e dagli armatori commerciali circa le condizioni drammatiche in cui versa il nostro porto canale, condizioni che hanno determinato, appena due giorni fa, il vertice romano presso la Protezione Civile per garantire la continuità delle operazioni di escavazione dei fondali e la nomina di un Commissario Straordinario. Sono pronto a mettermi con pescatori e armatori alla testa di qualunque manifestazione, pur nel rispetto delle regole della legalità e del vivere civile, per mantenere desta l’attenzione del Governo su una problematica tanto delicata che però questa volta non è dipesa dalla politica, dal Comune o dalla Regione, ma esclusivamente dalla burocrazia che ha ostacolato in ogni modo l’avvio del dragaggio già 21 mesi fa. Una burocrazia che già abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento.
Ha ricordato il sindaco:
il vertice di giovedì scorso, svoltosi presso la sede della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma, è stato senza dubbio utile per accelerare ulteriormente le procedure ministeriali tese a garantire la continuità della prima e insufficiente fase di dragaggio attualmente in corso che, portando via appena 2mila metri cubi di sabbia, non consentirà certamente di ripristinare le condizioni di navigabilità del nostro scalo. Alla presenza del Direttore dell’Ufficio Previsione, Prevenzione e Mitigazione dei rischi naturali, il dottor Nicola Dell’Acqua, del Comandante della Direzione Marittima Pietro Verna, del Commissario delegato ex Opcm l’architetto Adriano Goio, dell’ingegner Luigi Minenza per il Provveditorato alle Opere pubbliche Interregionale, dell’Assessore Regionale ai Trasporti Giandonato Morra, della Dirigente Regionale ai Trasporti Carla Mannetti, e del dottor Marco Lupo del Ministero dell’Ambiente abbiamo sottolineato la drammatica situazione in cui oggi versa il porto canale di Pescara dove ci sono punti in cui i fondali non superano i 30 centimetri di profondità, tanto da aver costretto la stessa Direzione Marittima a emanare un’ordinanza opportuna per limitare la navigabilità dello scalo, individuando un percorso preciso in cui consentire il transito di navi merci e pescherecci senza riportare eccessivi danni agli scafi e alle eliche. Una situazione che la scorsa settimana, durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Pescara (convocata sulla problematica del dragaggio), ha fatto registrare la comprensibile protesta di due rappresentanti della nostra Marineria dinanzi a una situazione che ho definito grottesca.
Il clima è ormai incandescente, anche se come Sindaco continuo a fare appello al senso di responsabilità e allo spirito di collaborazione che tutti i nostri operatori hanno saputo dimostrare sino a oggi, consentendoci di intervenire in modo autorevole a Roma, sino a destare la massima attenzione della Protezione Civile. Continuo però a ribadire che questa volta la responsabilità di quel ritardato dragaggio, rinviato per 21 mesi, non è ascrivibile alla politica che ha fatto ampiamente la propria parte, sia quella comunale che quella regionale: la stessa Regione Abruzzo ha approvato nel dicembre del 2009 una nuova legge stanziando ben 11milioni di euro per la portualità abruzzese, di cui 2milioni di fondi Fas destinati solo al porto canale di Pescara. Somma che si è aggiunta ai 500mila euro già disponibili, a cui si è sommato 1milione 900mila euro di fondi stanziati direttamente dal Provveditorato alle Opere pubbliche. L’attuale emergenza non dipende da una mancata volontà della politica ad agire, una politica che in modo celere e tempestivo ha individuato le somme necessarie, pronte in cassa da mesi, una politica che per 21 mesi ha continuato a esercitare una costante azione di pressing trovandosi però dinanzi a muri di gomma alzati dalla burocrazia, prima con l’esito contraddittorio degli esami sui materiali da dragare, poi con il problema della vasca di colmata improvvisamente divenuta inutilizzabile, non perché piena, ma perché non coibentata. Vicende sulle quali evidentemente, una volta superata l’emergenza, dovremo tornare e soffermarci per chiedere chiarimenti.
Ora però è tempo di pensare esclusivamente all’urgenza: giovedì scorso è emerso che l’architetto Goio è oggi a tutti gli effetti Commissario Delegato nominato con Ordinanza di Protezione civile 3504 del 9 marzo 2006 per le operazioni di dragaggio e di smaltimento del materiale dragato nel porto canale di Pescara, nomina arrivata in seguito all’emergenza dragaggio del 2006. A questo punto nei prossimi giorni l’Assessore Regionale ai Trasporti Morra, il Commissario Goio e la Direzione Marittima presenteranno alla Protezione Civile e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un elenco di richieste di ‘poteri straordinari’ che andranno a estendere quelli già affidati allo stesso Goio per effetto della vecchia Opcm, per procedere con l’ampliamento e adeguamento dei poteri attribuiti in seguito all’emergenza del 2006. Poteri straordinari che potranno riguardare sia l’ulteriore caratterizzazione dei fanghi dragati sia le procedure negoziali per garantire l’utilizzo migliore e più proficuo prima del fondo da 1milione 900mila euro con l’abbattimento dei costi attuali, poi l’utilizzo degli altri 2milioni 200mila euro della Regione mettendoli a profitto nel modo migliore. La Protezione Civile giovedì ha anticipato che già per la prossima settimana potremmo essere pienamente operativi con l’obiettivo di dare massima continuità alle procedure in atto e massima celerità agli interventi a tutela degli operatori del porto canale, ma anche dei balneatori.