Le due scuole, il Grue e il Pascal Comi Forti, non hanno i numeri per mantenere l’autonomia e da tempo sono dirette attraverso l’istituto della “reggenza” una condizione non ottimale comunque temporanea. Il tavolo regionale (cui spetterà comunque l’ultima parola) ha richiamato la Provincia e l’Ufficio Scolastico a non procastinare ulteriormente la scelta, congelata in questi anni anche a causa della pandemia e dei lockdown.
Il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, dopo aver ascoltato le posizioni dei sindacati della scuola, dei dirigenti scolastici e dell’Ufficio scolastico provinciale ha accolto la proposta di sostenere: “la richiesta di insistere sul riconoscimento del Grue come scuola rara, avendone assolutamente le caratteristiche, e della costituzione di un Polo tecnico professionale con dentro il Pascal-Comi-Forti e l’Alessandrini. Una proposta che qualificherebbe l’offerta formativa con un percorso didattico che incrocia le richieste che arrivano dal mondo produttivo”.
Il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, intervenendo anche come rappresentante Anci ha sottolineato la necessità di una riforma che riveda i numeri minimi per l’autonomia scolastica di quegli Istituti che si trovano nelle aree interne, zone dove le scuole sono anche presidi istituzionali.
Adesso la parola passa al Consiglio Provinciale al quale saranno sottoposte le proposte vagliate nell’incontro di ieri: il parere del Consiglio e quindi della Provincia non è però un parere vincolante per il Tavolo tecnico regionale ( a sua volta composto da rappresentanti della Regione, dall’Ufficio scolastico regionale e dai sindacati) e l’ultima parola spetterà comunque alla Regione Abruzzo.
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