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La Di Marzio si racconta attraverso la voce degli ex studenti

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PESCARA – Dai primi anni dell’autogestione con il Preside Traini all’avvio dei progetti di alternanza scuola-lavoro, dalla nascita del Coro ‘L’Altra Metà del Cielo’ sino alla scoperta di talenti musicali che, addirittura, hanno vissuto le tournée di gruppi internazionali come gli Intillimani. Sono i ricordi rivissuti e raccontati agli studenti dell’Istituto Professionale di Stato Industria Artigianato e Servizi Ipsias ‘Di Marzio’ di Pescara dagli ‘ex ragazzi della Di Marzio’, oggi divenuti, a loro volta, professionisti dell’odontotecnica, musicisti, docenti, esperti della meccanica in grandi aziende, che hanno ripercorso la storia della scuola dinanzi a oltre 250 giovani delle classi quarte e quinte dell’Istituto nell’evento ‘La Di Marzio si racconta: dall’esperienza comune alle opportunità di vita degli ex’, promosso nell’ambito delle cerimonie per il Centenario.

“Ai nostri studenti abbiamo proposto una giornata di grandi emozioni – ha detto la dirigente Antonella Ascani, che ha coordinato i lavori della giornata – riportando nella nostra scuola alcuni degli ‘ex ragazzi’, uomini e donne che hanno animato i nostri corridoi, sono stati protagonisti di vicende e aneddoti, e pian piano si sono affermati nel mondo del lavoro, divenendo dei professionisti riconosciuti, persone che hanno conservato della propria scuola e dei propri docenti, così come dei compagni d’avventura, dei ricordi straordinari e che hanno accettato subito il nostro invito a raccontare i propri anni tra i banchi ai più giovani. Un racconto che, in tutti i casi, ha avuto un obiettivo comune, ovvero rendere tangibile la capacità che l’Istituto ‘Di Marzio’ ha avuto negli anni di far emergere le potenzialità e il talento di ciascuno studente che ha avuto la possibilità di trovare la propria strada verso il successo o comunque di percorrere la propria strada per una maturazione professionale compiuta, perché l’organizzazione tipica della nostra scuola professionale permette di valorizzare le caratteristiche tipiche di ogni individuo, sia sotto l’aspetto culturale e formativo che laboratoriale-manuale. Proprio per questa ragione abbiamo voluto che, in occasione del Centenario fossero gli stessi ex studenti a trasmettere la propria esperienza ai nostri giovani”.

A salire in cattedra l’ex studente, oggi in pensione, Walter Di Meo: “Mi sono diplomato alla Di Marzio negli anni ’70, quando per chi prendeva il famoso ‘pezzo di carta’, si aprivano mille opportunità di lavoro. Personalmente ho avuto anche l’occasione di rilevare un’azienda su proposta dell’imprenditore Gilberto Ferri, ma soprattutto ho avuto la possibilità di inseguire i mei sogni”.

Simone Marini, musicista di Bandoneon, oggi a sua volta docente, ha raccontato agli studenti “come la scuola Di Marzio mi abbia innanzitutto insegnato ad avere fiducia nelle mie capacità. Come musicista, coltivando un sogno, ho girato il mondo, e a 36 anni sono docente di ruolo in un altro Istituto”, e quindi ha proposto al pubblico di studenti il primo pezzo suonato proprio nell’Istituto Di Marzio, ‘Oblivion’. Presente sugli scranni dell’aula magna l’ex dirigente Traini: “Nel 2002 sono stato inviato come dirigente alla ‘Di Marzio’ con un incarico temporaneo annuale rinnovabile, sono rimasto per sei anni per mia scelta, anni in cui la scuola è cresciuta in termini di cultura e di organizzazione. I miei anni da dirigente sono stati quelli delle prime occupazioni e autogestioni da novembre sino alle vacanze di Natale, occupazioni che ho sempre vietato tanto che la nostra scuola era sempre ‘malvista’ dagli altri studenti. Nel primo anno per venire incontro alle esigenze dei nostri ragazzi ho accordato una pausa didattica promettendo l’organizzazione di una grande festa prima delle vacanze di Natale, e in questa opera di mediazione ho chiesto il supporto delle studentesse, appena 30 ragazze su mille studenti in tutto l’Istituto, ricordando che la donna nella storia è stata sempre ‘l’altra metà del cielo’. Le ragazze in quei giorni non mi accordarono il proprio aiuto, ma dopo qualche giorno la professoressa Fidanza mi annunciò la costituzione del primo Coro della ‘Di Marzio’ che si sarebbe chiamato ‘L’altra metà del cielo’, e in quel momento ho compreso che le ragazze avevano capito il messaggio e che avevano deciso di essere protagoniste”.

Quindi uno dopo l’altro sono arrivati i ricordi del professor Paolo D’Incecco: “Sono nato in questa scuola che ho scelto come studente a 14 anni, perché ero curioso di capire come funzionasse un laboratorio, e poi sono passato dall’altra parte della cattedra come docente dove sono rimasto sino a qualche giorno fa”.

Manuel Virtù: “Ero uno degli studenti delle occupazioni del preside Traini. La mia carriera scolastica alla Di Marzio si è temporaneamente interrotta prima della fine del terzo anno per seguire il gruppo degli Intillimani in tournée per il mondo come polistrumentista, poi sono tornato a Pescara, oggi ho due diplomi e due lauree e sto studiando musicologia alla Sapienza. Ho suonato in giro nel mondo per Papa Francesco, per la Merkel, in Parlamento, all’Arena di Verona, perché ho creduto nel mio sogno e oggi ho un’Accademia musicale a Pescara. Ai ragazzi raccomando sempre di credere nei propri sogni, nelle proprie possibilità e di trarre il massimo dalla loro esperienza in una scuola unica nelle sue caratteristiche”.

A tutti gli ex studenti la dirigenti Ascani ha donato una medaglia in ricordo del centenario e ha omaggiato i nove migliori studenti della ‘Di Marzio’ diplomatisi nell’ultimo anno scolastico 2020-2021, i nove super-100, con un tablet.

La Di Marzio si racconta attraverso la voce degli ex studenti ultima modifica: 2021-10-14T01:37:13+00:00 da Redazione
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