“A differenza della prima fase della pandemia tra febbraio e maggio scorsi, in quest’ultimo periodo l’età media dei nuovi positivi è scesa e vede coinvolti anche molti giovani: infatti i numeri di coloro che contraggono il Covid sono diventati alti nelle fasce comprese tra i 7-19 anni e tra i 20-29 anni. L’indagine epidemiologica dunque dovrebbe essere rafforzata ulteriormente con l’attività di prevenzione e controllo contro il Coronavirus, che potrà essere possibile, ad esempio, d’intesa anche con i medici di base e le associazioni di categoria territoriali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private – spiega il segretario regionale UDC Enrico Di Giuseppantonio -. E’ un’arma in più contro la pandemia usata già in alcune regioni italiane, uno screening di massa che certamente farebbe emergere i positivi, anche tra gli asintomatici, limitando quindi fortemente la diffusione del virus. Sarebbe inoltre importante individuare, d’intesa con i comuni, altri luoghi da destinare a questi esami diagnostici per ridurre le lunghe code che purtroppo si registrano quotidianamente nelle strutture sanitarie fisse e mobili presenti in Abruzzo. I test sarebbero, inoltre , una svolta non solo per i minori e i giovani che frequentano scuole e università ma anche per le loro famiglie proprio per la rapidità della risposta, fondamentale per contrastare la diffusione del Covid. Spetta, comunque, al comitato tecnico ed agli esperti decidere il tipo di test da utilizzare per rilevare il virus”.
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