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Una conversazione musicale su Louis Moreau Gottschalk

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Domenico Di Leo e Stefano Zenni rileggono la figura e la musica del grande compositore di New Orleans il 13 dicembre 2019 al Teatro Massimo di Pescara

PESCARA – Venerdì 13 dicembre 2019, alle 21, il cartellone musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” di Pescara presenta un progetto speciale dedicato alla musica di Louis Moreau Gottschalk. Sul palcoscenico del Teatro Massimo, il pianista Domenico Di Leo e il musicologo Stefano Zenni daranno vita ad una conversazione musicale, avvincente ed appassionata, sulla figura e sulla musica del grande compositore di New Orleans.

Esiste un legame tra Chopin e le musiche degli schiavi africani a New Orleans? Quale filo lega il ragtime e il tango, le danzas cubane e la musica afroperuviana? Come è possibile che nel XIX secolo i tamburi della santería si siano uniti a un’orchestra sinfonica?

Tutte queste domande trovano risposta in un solo nome: Louis Moreau Gottschalk (1829/1869), non solo uno trai più grandi pianisti romantici ma soprattutto il più importante compositore statunitense del XIX secolo. Nativo di New Orleans, cresciuto a Parigi, concertista giramondo e di grande successo, sepolto a Rio de Janeiro, Gottschalk è stato il primo moderno promotore della fusione tra musica classica europea e musiche popolari afroamericane. Nel suo vasto e spettacolare repertorio, in cui non mancano felici esplorazioni del folklore spagnolo, spiccano capolavori in cui scorrono ritmi bantu, canti antillesi, danze cubane che si fondono con le atmosfere di Chopin e il virtuosismo lisztiano (ma con forti influenze anche di Thalberg e Alkan, in breve con il più avventuroso pianismo ottocentesco). Ne scaturisce una musica elettrizzante e di eccezionale originalità, che getta ponti tra culture lontane e anticipa la fioritura dei generi afroamericani del XX secolo, dal ragtime allo choro, dal son al tango.

Personaggio singolare e discusso, viaggiatore aperto e curioso, acuto osservatore degli eventi storici del suo tempo, cittadino del mondo politicamente sensibile, musicista senza steccati e confini stilistici, Gottschalk non è solo una figura unica del romanticismo ma incarna il prototipo del musicista globale del nostro tempo.

Nonostante il grande interesse artistico, storico-culturale della sua musica e il suo sicuro impatto sugli ascoltatori, malgrado il fascino romantico e romanzesco della sua figura di uomo e compositore e il successo strepitoso dei suoi concerti da divo del pianoforte, dopo la morte Gottschalk è stato relegato in un angolo buio della Storia della Musica, visto tutt’al più come un fenomeno marginale e “bizzarro”, non adeguatamente studiato e compreso dai musicologi, evitato dai pianisti a causa dell’estremo impegno virtuositico di tante sue pagine. Al giorno d’oggi, specie in Italia, la musica di Gottschalk non ha la circolazione che senz’altro merita.

Questo progetto, pensato in occasione del 150° anniversario dalla morte del grande pianista-compositore, è un viaggio nel meticciato musicale dell’Ottocento, alla scoperta delle radici della musica di oggi, per iniziare a restituire a Gottschalk il giusto posto nella vita musicale, offrendo al pubblico l’occasione di un incontro sorprendente e affascinante. Gli ascoltatori avranno la possibilità di ascoltare brani di grande charme ed effetto, da Bamboula a Souvenir de La Havane, da Souvenir de Portorico a The Banjo, da Union a Manchega e altri ancora.

Più che di una conferenza-concerto, si tratterà di una conversazione musicale. Gli ascoltatori saranno accompagnati dalle parole del musicologo Stefano Zenni, che introdurranno, spiegheranno e commenteranno le esecuzioni musicali di Domenico Di Leo, oggi uno dei pochi pianisti italiani in grado di affrontare Gottschalk sul piano sia virtuosistico sia idiomatico, tra gesto spettacolare e swing afroamericano.

Suonare, insegnare, divulgare, organizzare nuovi modi di proporre la musica sono aspetti inscindibili dell’esperienza artistica di Domenico Di Leo. Già docente al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dal 1998 – vincitore del concorso nazionale per titoli ed esami – insegna Musica da Camera al Conservatorio Nino Rota di Monopoli. La sua ricerca sui repertori, sull’interpretazione, sulle diverse forme ed esperienze del fare musica, è il segno di un’apertura culturale alimentata anche dagli studi artistici. Diplomato con lode a Bari, vincitore di premi nazionali e internazionali, Domenico Di Leo ha arricchito la sua formazione grazie a solisti, cameristi, strumentisti di livello internazionale e alle tante collaborazioni con strumentisti, cantanti e direttori d’orchestra italiani e stranieri. Nella sua lunga esperienza concertistica in Italia e in Europa come solista e camerista, concertatore e direttore di ensemble strumentali e vocali ha maturato un personale stile interpretativo, tra rigore intellettuale e profonda conoscenza del testo e della prassi, spontaneità e forza emotiva. Il suo vasto repertorio, in continuo allargamento, va da Bach alla musica contemporanea. Domenico Di Leo è impegnato nella riscoperta di autori meno frequentati (è tra i pochi specialisti italiani di Alkan) e di compositrici. Ha realizzato trascrizioni e arrangiamenti, registrazioni, scritto saggi. Conduce esperienze didattiche d’avanguardia. Ha diretto iniziative concertistiche innovative, in Italia e in Francia. Conduce un fortunato ciclo di appuntamenti, denominato “Chiavi di Lettura”, che ha attratto, negli oltre cinquanta appuntamenti realizzati, un grande numero di appassionati e altri progetti dedicati alla divulgazione e all’incontro tra musica, arti, idee, tra musicisti e pubblico.

Stefano Zenni insegna Storia del jazz e Analisi della forme jazz nei Conservatori di Bologna e Firenze. Da più di vent’anni è il direttore della rassegna MetJazz presso la Fondazione Teatro Metastasio di Prato. Ha diretto il Torino Jazz Festival dal 2013 al 2017. È autore di vari libri su Louis Armstrong, Herbie Hancock, Charles Mingus, tra cui “I segreti del Jazz” e la vasta “Storia del Jazz”. Una prospettiva globale (Edizioni di Stampa Alternativa). Il suo ultimo libro è “Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore” (EDT). Dal 2012 tiene con successo la serie di “Lezioni di jazz” presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. È stato a lungo collaboratore di Musica Jazz e del Giornale della Musica. Redige le voci jazz per il Dizionario Biografico degli Italiani dell’Istituto Treccani e del Grove Dictionary of Jazz. È stato candidato ai Grammy Awards come autore delle migliori note di copertina. Collabora da circa vent’anni con Rai Radio3.

PROSSIMO APPUNTAMENTO

La Stagione Musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” prosegue, venerdì 20 dicembre, nel segno di Clara Schumann nel duecentesimo anniversario della sua nascita. Il trio formato da Bruna Pulini, pianoforte, Stefano Ferrario, violino, e Jacopo Di Tonno, violoncello, eseguirà infatti musiche di Robert Schumann, Clara Schumann e Johannes Brahms.

La stagione artistica della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” è accompagnata dal supporto del Main Partner Fondazione PescarAbruzzo e dell’Istituto Acustico Maico.

BIGLIETTI

Il concerto si terrà al Teatro Massimo di Pescara, con inizio alle ore 21. Il prezzo del biglietto di ingresso è di 20 euro.

Una conversazione musicale su Louis Moreau Gottschalk ultima modifica: 2019-12-10T10:52:17+00:00 da Redazione
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