ABRUZZO – “Basta provvedimenti-tampone, servono strategie condivise e volontà politica. Ognuno, in base a competenze e responsabilità deve compiere il proprio dovere”.
Imperativo categorico che parte da Coldiretti Abruzzo su un problema di cui si è parlato a lungo. Tanto, troppo. La fauna selvatica prolifera incontrollata: in particolare i cinghiali. Arrecano infatti problemi enormi sia all’economia agricola – con danni accertati per un milione e mezzo di euro l’anno – sia alla sicurezza pubblica: incidenti stradali all’ordine del giorno, per non parlare di vere e proprie “invasioni” condotte ad abitazioni; rubano cibo, ma non solo: sono bestie pericolose per l’incolumità dei cittadini. In Abruzzo, oggi si deve fare i conti con un’ emergenza cui però, nessuno è ancora capace di far fronte. Dopo anni di proposte e manifestazioni varie, Coldiretti Abruzzo torna nuovamente all’attacco: è stata formulata una proposta all’assessorato regionale all’Agricoltura, chiamato ad agire -possibilmente- in modo definitivo.
Queste le proposte formulate alla legislazione nazionale:
Alla Regione invece è chiesto di:
Secondo Coldiretti, gli enti pubblici competenti continuano ingenuamente a sottovalutare il fenomeno o comunque, promettono senza mantenere alcunchè. “Sul territorio abruzzese c’è gran squilibrio tra la fauna e la flora selvatica” – evidenzia il direttore di Coldiretti Abruzzo – Non abbiamo bisogno solo di recinzioni ma di interventi mirati, definitivi. In Abruzzo, manca la “volontà” e il coraggio di arginare la presenza eccessiva di animali selvatici.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter