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Chi abita nell’edificio pescarese ‘Di Fulvio’? aperto di nuovo il caso per nuovi sospetti

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L’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia commenta il  sopralluogo all’ immobile in via del Santuario

PESCARA- Venerdì mattina l’assessore al Patrimonio del Comune di Pescara Eugenio Seccia ha effettuato un sopralluogo all’interno della struttura, sequestrata dall’ottobre del 2003 in seguito a un procedimento penale, ma dal luglio 2004 affidata in custodia e gestione al Comune di Pescara.

L’ispezione è stata necessaria in quanto i vari appartamenti dell’immobile ‘Di Fulvio’ sito in via del Santuario sono utilizzati; in alcuni piani infatti,ci sono dispense e frigoriferi pieni di alimenti di uso corrente, oltre che uffici attrezzati con computer, fax, scrivanie nuove e, addirittura in uno dei sottotetti, in teoria non abitabili, c’è anche un letto con degli abiti accanto. Già nella stessa mattinata, dopo la verifica, sono stati acquisiti atti e  delibere che l’assessore studierà insieme agli uffici del Comune per ricostruire la storia di quell’immobile e soprattutto per chiarire chi stia occupando oggi i locali.

E’ un caso complesso quello dello stabile Di Fulvio come ha spiegato lo stesso assessore Seccia :

Sino a pochi giorni fa abbiamo sempre pensato che quella struttura, comunque sottoposta a sequestro, fosse vuota, oggi abbiamo scoperto che sicuramente è frequentata, ma non sappiamo da chi.

Prima di effettuare il sopralluogo è stato eseguito un primo accertamento della documentazione: le ultime delibere di giunta relative all’edificio risalgono al luglio e settembre 2004 e al febbraio del 2005, dunque al precedente governo di centro-sinistra. Nelle prime due si chiariva che i familiari del signor Di Fulvio, in attesa della definizione del caso giudiziario, avevano deciso di assegnare la custodia e la gestione dell’immobile al Comune di Pescara affinchè lo gestisse soddisfacendo i desideri del figlio, proprietario originario del villino e che aveva espresso la volontà di destinare l’edificio a fini sociali e in particolare ad asilo per i bambini meno abbienti.

L’amministrazione ha accettato di assumere tale custodia, destinando però la struttura a fini istituzionali come sede dell’Osservatorio sull’economia e sul lavoro del Comune di Pescara, sede dell’Istituto Abruzzese per la Storia della resistenza e dell’Italia Contemporanea – Sezione di Pescara, e infine quale sede delle sedute ‘tematiche’ della giunta.

Non solo: il primo febbraio del 2005 il Presidente della Pro-Loco di Pescara ha chiesto l’assegnazione all’associazione di alcune sedi sul territorio e la giunta, appena due giorni dopo, il 3 febbraio 2005, ha deciso di assegnare alla Pro Loco alcuni locali proprio all’interno dell’immobile ‘Di Fulvio’ in via del Santuario, per consentire all’associazione di svolgere le proprie ‘rilevanti attività che perseguono fini di interesse sociale, di solidarietà, di promozione e valorizzazione del territorio’, come si legge nella relativa delibera.

Ha proseguito l’assessore Seccia illustrando ciò che avevano trovato nell’edificio di via del Santuario:

Viste le carte con la Polizia municipale e il responsabile del Patrimonio abbiamo effettuato il nostro sopralluogo dal quale sono emersi una serie di interrogativi. L’edificio dispone di due sottotetti non abitabili che in realtà sono abitati: nel primo abbiamo trovato scrivanie, armadi con documenti, fax, computer, e telefoni vari; nel secondo, oltre a vari uffici e arrivata la sorpresa. Dietro una porta su cui era scritto ‘Direzione’ c’era in realtà una sorta di camera da letto, con comò, un letto singolo, abiti lasciati alla rinfusa e poi una scrivania con pc, fax e telefono. Senza dimenticare la cucina completamente arredata, con una macchinetta per il caffè appena smontata e lavata, lasciata sul lavandino, e un frigorifero pieno di cibo e bevande, a indicare un uso quotidiano dello stesso. Dal pianterreno si accede invece, come si legge nella targa posizionata all’esterno, nella Sala giunta comunale, praticamente un doppione di quella esistente a Palazzo di città, con tanto di sala giunta e poltroncine verdi, un arredo nuovo di zecca con scrivanie, Pc, fax, telefoni, e montagne di carte e documenti lasciati sui tavoli.

Addirittura abbiamo trovato attrezzato anche un ufficio del sindaco, dove l’attuale governo di centro-destra non ha mai messo piede sino a oggi pensando che l’edificio fosse inaccessibile e soprattutto vuoto. Utilizzata anche l’ultima stanza, dove c’era una scrivania piena zeppa di documenti, di cui ora dovremo verificare l’appartenenza.

Non c’erano invece targhe indicanti la presenza della Pro-Loco né dell’Istituto Abruzzese né tantomeno dell’Osservatorio sul lavoro. Appartamenti con dispense rifornite di cibo anche al primo piano e, infine, il sopralluogo ci ha permesso di verificare la presenza in garage anche di una vettura intestata alla vecchia cooperativa sociale che, prima del 2003, era evidentemente ospitata nella struttura. Si tratta di un mezzo anch’esso sottoposto a sequestro, ma anche in questo caso dovremo effettuare delle verifiche: alcune delibere parlano infatti della presenza di ben tre autovetture, e invece noi ne abbiamo trovata solo una.

Altro elemento accertante  che effettivamente quegli immobili sono abitati è  la bolletta dell’acqua che nel 2008 il Comune ha pagato per l’edificio è stata pari a 234,09 euro, nel 2009 la bolletta è lievitata addirittura a 904,42 euro, segno evidentemente dei consumi effettuati all’interno della struttura, dove ci sono dei servizi igienici attrezzati con vasca e doccia e anche delle lavatrici,perciò ha concluso Seccia affermando che:

Dopo le verifiche sul posto ora riprenderemo le carte e cercheremo di capire chi sta utilizzando realmente quegli immobili, mentre valuteremo l’opportunità, nell’attesa che si risolva la questione giudiziaria, di revocare l’assegnazione dei locali dell’immobile concessi alla Pro-Loco, all’Osservatorio sul lavoro, di cui abbiamo sostanzialmente perso le tracce, non sapendo chi lo presieda, da chi sia costituito e quale attività formalmente svolga, così come per l’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza.

Chi abita nell’edificio pescarese ‘Di Fulvio’? aperto di nuovo il caso per nuovi sospetti ultima modifica: 2010-08-29T01:11:37+00:00 da Annarita Ferri
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Annarita Ferri

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