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Centro informazione turistica Urban Center: approvato il progetto … ma quante polemiche!

da Donatella Di Biase

I lavori inizieranno a settembre, ma si scatena  l’ennesima querelle tra Pd e maggioranza

PESCARA – La  giunta comunale di Pescara ha approvato il progetto relativo all’intervento di adeguamento dell’Urban Center di piazza Salotto.I lavori, che serviranno a trasformare la struttura esistente  nel nuovo punto nevralgico per l’Informazione Turistica sul territorio,cominceranno nella seconda settimana di settembre . L’intervento, che comporterà una spesa pari a circa 15mila euro, determinerà la realizzazione di servizi igienici a servizio esclusivo del personale dipendente che opererà all’interno della struttura, destinata a ospitare attività di carattere continuativo e non più estemporaneo. Gli uffici comunali hanno studiato nei minimi dettagli il design della nuova struttura che seguirà la linea dell’attuale fabbricato.

L’assessore al Turismo Berardino Fiorilli ha spiegato:

attraverso una minima spesa e con pochi giorni di intervento doteremo il centro di Pescara di un vero Centro di informazione turistica, assolutamente visibile, vista la sua posizione strategica sul territorio, accessibile a tutti, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, e facilmente individuabile . Ormai l’Agenzia per la Promozione del turismo regionale sta completando le procedure per l’affidamento della gestione di tutti gli Uffici d’informazione turistica che verranno attivati su Pescara, dunque non solo quello individuato presso l’Urban Center di piazza della Rinascita, ma anche presso l’aeroporto, che sarà di competenza della Saga, e presso la Stazione Marittima.

Una gestione che, tra l’altro, dovrà essere funzionale e operativa, prevedendo anche aperture nei giorni festivi e nelle ore serali, offrendo al turista l’opportunità non solo di acquisire brochure, piantine o depliant illustrativi sulla città, ma anche di usufruire del servizio di prenotazione di camere d’albergo, di ristoranti e di spettacoli consentendo l’acquisto dei relativi biglietti direttamente presso l’ufficio, come accade in qualunque altra città europea.

L’attenzione dell’amministrazione comunale è subito caduta sull’Urban Center, una struttura di fatto poco utilizzata in precedenza che, scaduta la convenzione con l’Ordine degli Architetti, è stata riacquisita al patrimonio comunale per ospitare il centro di informazione turistica, sfruttando la sua posizione privilegiata e la particolare conformazione a vetro che la rende visibile a tutti. Prima di poter procedere con la sua apertura  sarà necessario effettuare minimi interventi di completamento per garantirne la piena funzionalità e agibilità per iniziative inerenti la promozione, l’informazione e l’accoglienza turistica. In sostanza abbiamo previsto la costruzione di una piccola struttura in metallo che unirà i pregi della prefabbricazione alla qualità del design industriale, quindi si tratterà di un involucro nel cui interno sono stati previsti servizi igienici. La struttura avrà un accesso dall’interno, riservato al personale addetto alla struttura, e dall’esterno verrà aperto solo per le attività di pulizia.

Il piccolo fabbricato avrà una forma curvilinea e a geometria variabile in perfetto equilibrio con l’esistente, una forma che ha permesso di contenere al minimo le dimensioni dell’edificio. I lavori di realizzazione inizieranno subito dopo il 7 settembre, per consentire comunque la conclusione delle ultime attività estemporanee già fissate presso l’Urban Center; entro fine anno inaugureremo il nuovo punto di Informazione Turistica, tornando a restituire a piazza della Rinascita quella funzione di ‘salotto’ che ha sempre avuto sino a sette anni fa.

L’idea dell’adeguamento dell’Urban Center   non è piaciuta al Pd anzi  ne  ha  scatenato la protesta, ravvisabile in una nota  di Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio:

non era mai piaciuta al centrodestra la nuova Piazza della Rinascita realizzata dalla passata amministrazione, tanto che l’imperativo della nuova amministrazione è stato quello di elaborare ogni forma di arredo e scoprire ogni frontiera di nuova socializzazione pur di cambiare i connotati a quello spazio. L’assessore al Verde ha sostituito le due palme malate con altrettante magnolie per tornare agli antichi fasti, mentre l’assessore al Turismo ha dato il tocco finale e geniale, quello che tutti i cittadini pescaresi attendevano da tempo immemore, portando nel salotto buono della città un grande e variopinto insieme di bancarelle e nuovi elementi di arredo urbano dall’aspetto a dir poco imbarazzante.

La città, che dopo i trionfali annunci del neo sindaco sul futuro artistico della piazza, era già pronta alla grande trasformazione, potrebbe restare a  bocca aperta accorgendosi che, purtroppo, quegli elementi di arredo urbano che avrebbero dovuto stravolgere Piazza della Rinascita, altro non sono che un bagno chimico!

Stavolta la fantasia creativa dell’originale assessore al Turismo, Berardino Fiorilli, ha davvero stupito. Così l’assessore ha voluto tamponare il problema della chiusura di quello esistente nelle aree di risulta, decisa all’inizio dell’anno, senza un vero perché e senza una soluzione alternativa e di certo più idoneo del parallelepipedo di vetro che per ospitare personale e utenti dovrà essere opportunamente schermato. Peccato che si sia violato uno spazio che nasce completamente trasparente per essere punto di conoscenza e interazione della città, affidato alle iniziative dell’Ordine degli Architetti, di lì invece sfrattati e che invece viene maldestramente stravolto dalla nuova trovata dell’amministrazione Mascia.

Non si è fatta aspettare la replica dell’assessore Fiorilli che ha richiamato l’attenzione ancora  su quel famoso bicchiere costato 1 milione 100mila euro alla città e rotto dopo appena 64 giorni, definendolo uno scempio compiuto ai danni di piazza Salotto . Sinceramente i  pescaresi vorrebbero che lo stesso  per incanto sparisse e non se ne parlasse più, tanta è  l’amarezza e la rabbia per un’opera così costosa,che doveva dare lustro alla città, ma divenuta troppo  presto  inutilizzabile e ingombrante .

Ha detto l’assessore al Turismo Berardino Fiorilli in risposta al Pd :

l’ennesima mannaia di un’amministrazione di centro-sinistra che, quando ha costruito l’Urban Center non ha neanche compreso la necessità di realizzare l’allaccio alla rete fognante, costringendo oggi l’attuale governo cittadino a installare un servizio esterno per non smantellare la nuova pavimentazione, arrecando un evidente danno economico all’Ente. Purtroppo ancora oggi Pescara continua a pagare le conseguenze di sei anni di governo inadeguato alla guida della città.
Il Pd ha tentato maldestramente di fare ironia su un’opera del centro-destra e per l’ennesima volta si è ritrovato con un boomerang tra le mani : infatti in modo inopportuno il Pd ha tentato di farsi beffa di un’opera nata dalla sua incompetenza nel realizzare opere e interventi.

Quando l’Urban Center è stato costruito, in teoria per ospitare mostre, quindi cittadini e personale addetto all’allestimento di quelle mostre, la passata amministrazione comunale di centro-sinistra ha dimenticato di prevedere i servizi igienici, obbligatori per legge in locali in cui è prevista la presenza temporanea o permanente di utenti. Non solo non ha realizzato i bagni, ma non ha neanche pensato di lasciare uno scarico per la fognatura sottostante.

Oggi l’attuale amministrazione comunale ha deciso di dare finalmente dignità a quella scatola di vetro vuota, trasferendovi l’Ufficio di Informazione turistica, sfruttando la posizione privilegiata della struttura sul territorio, centralissima e ben visibile, e soprattutto puntando sulla particolare conformazione a vetro che la rende accessibile. Per poter procedere, però, è subito emersa la necessità di realizzare i servizi destinati esclusivamente al personale che opererà all’interno del manufatto.

L’amministrazione aveva due possibilità: smantellare la pavimentazione nuova per realizzare gli allacci alla fogna, con un evidente danno, anche economico, per la città, oppure installare un servizio chimico esterno, però rivestito da una struttura di design industriale in metallo, ben lontana dai bagni chimici in plastica, rossi o celesti, posizionati nel centro di piazza Salotto dal centro-sinistra per sei anni per qualunque ‘sagra’ a base di porchetta e salsicce. Il progetto è stato realizzato da professionisti interni, proprio per curare lo studio dell’impatto estetico della struttura sull’Urban Center e sulla piazza e dare vita a un manufatto adeguato. Ovviamente anche quest’intervento  è il chiaro simbolo delle lacune amministrative del centro-sinistra, lo stesso che ha consentito e difeso l’installazione in piazza di un ‘calice’ di vetro, annunciato come una fontana, ma che tale non è, una struttura in polimetilmetacrilato, poco più di plastica, che ha ceduto dopo appena 64 giorni, e che ormai da un anno e mezzo dobbiamo tenere chiusa in una gabbia di ferro, bloccata nel centro di piazza Salotto, per evitare che vada in frantumi, creando però un gravissimo danno d’immagine all’intero territorio. In merito alla gestione urbanistico-artistica di piazza della Rinascita e dell’intera città il Pd dovrebbe oggi avere solo il buon gusto di tacere e fare un mea culpa di fronte ai pescaresi.

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