Sulla questione ci sono state già riunioni in municipio, anche con le associazioni di categoria. “Ascom Abruzzo è nettamente contraria a questo nuovo balzello a carico dei turisti e di quanti pernottano a Lanciano”, tuona Allegrino. Da calcoli dell’amministrazione in città sarebbero registrate circa 20mila presenze all’anno e la tassa si dovrebbe aggirare sui due euro e gli introiti essere utilizzati per “migliorare l’accoglienza turistica”.
“Lanciano – riprende Allegrino – non è città che conta frotte di turisti. Il turismo, per la maggior parte, è quello legato al Miracolo Eucaristico, con i pellegrini che arrivano e ripartono nel giro di qualche ora, senza purtroppo fermarsi. Questa tassa, quindi, non porterebbe grandi introiti nelle casse pubbliche, solo poche decine di migliaia di euro all’anno, ma potrebbe indurre visitatori e turisti a scegliere strutture ricettive dei centri limitrofi e a boicottare Lanciano. Poi ci sono quelli che pernottano a Lanciano per motivi di lavoro, perché magari vengono assunti per brevi periodi nelle aziende della Val di Sangro e a loro non si può imporre una tassa di soggiorno. Prima di introdurre questa imposta bisognerebbe creare servizi per i turisti. Quindi il nostro no è deciso”.
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