PESCARA – La squadra mobile della Questura di Pescara ha arrestato un pregiudicato di origine napoletana, il 32enne E. F. e denunciato a piede libero un suo complice, il 60enne R.C. anch’egli di origine campana, per aver tentato di truffare due anziani pescaresi. Oggi il processo per direttissima, come disposto dal dr. Salvatore Campochiaro, P.M. di turno della Procura. L’operazione rientra in una più ampia attività di indagine che da qualche tempo la squadra mobile sta conducendo, vista la particolare recrudescenza del fenomeno criminale che spesso vede in azione gruppi di criminali “trasferisti”, ovvero che agiscono a distanza dai luoghi di origine per rendere più difficile l’azione degli investigatori locali. Tuttavia, grazie ai continui scambi informativi con altri uffici di polizia, ieri era stato segnalato l’arrivo in città di alcuni sospetti, con alle spalle precedenti specifici, che avevano preso alloggio in un albergo. Per tutta la mattina gli agenti della Sezione Antirapina hanno seguito gli spostamenti in auto del F. fino a quando, in Via Valle delle Rose, questi ha incrociato la sua prima “preda”, un 80enne del luogo, a cui ha chiesto una somma di denaro asseritamente dovutagli dal figlio dell’anziano che, tuttavia, non è caduto nel tranello. Mentre una pattuglia si è fermata a raccogliere la testimonianza della scampata vittima, un altro equipaggio ha continuato a seguire l’auto del malfattore che, dopo innumerevoli giri in diverse zone della città, in via del Santuario ha agganciato una vecchietta di quasi 80 anni. Questa volta è stato più persuasivo perché ha convinto la donna ad accompagnarlo in casa dove si è fatto consegnare 1.500 euro. Non pago del pur consistente bottino, il truffatore ha condotto la donna in banca per prelevare altri 5.000 euro. E’ stato a questo punto che i poliziotti sono entrati in azione, arrestando il pregiudicato e restituendo il maltolto all’ignara vecchietta che, scoperto l’inganno, ha subito un forte choc emotivo anche perché il malvivente, ad un certo punto, le aveva passato al telefono una donna, facendole credere che fosse la figlia, che l’aveva esortata a consegnare i soldi allo sconosciuto in quanto aveva sottoscritto una vantaggiosa polizza assicurativa. Il ruolo del complice dell’arrestato, che per tutto il tempo è rimasto nei pressi di un bar, è ancora da chiarire con ulteriori approfondimenti, anche se si ipotizza che questi abbia avuto il compito di “sorvegliare” a distanza l’evolversi degli eventi, in continuo contatto telefonico con il “collega” di lavoro.
Truffatori di anziani in azione a Pescara:un arresto e una denuncia
ultima modifica: 2013-07-10T16:30:28+00:00
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