Il pilota dell’Aprilia é stato squalificato per aver assunto una sostanza dopante in occasione del GP di Malesia dello scorso 3 novembre
VASTO – Ammonta a 18 mesi la squalifica di Andrea Iannone per essere risultato positivo a un controllo antidoping in occasione del GP di Malesia del 3 novembre scorso. Iannone era stato accusato di aver usato volontariamente dronostanolone, una sostanza dopante non utilizzata in alcun modo in veterinaria e quindi non presenti tra i contaminanti della carne, come invece sosteneva la difesa del pilota. Per lui l’accusa aveva chiesto il massimo della pena, pari a quattro anni.
L’entourage del pilota dell’Aprilia ha appreso con sconcerto la decisione dei giudici: “La sentenza ha riconosciuto in modo completo e inequivocabile la contaminazione ai danni di Andrea Iannone. Il pilota, pertanto, esce completamente pulito da questa vicenda– si legge in una nota- In maniera incomprensibile il tribunale ha comunque condannato il pilota a 18 mesi di sospensione perché avrebbe dovuto, sempre a parere dei giudici, informarsi sul rischio di contaminazione alimentare. Tutti gli atleti riconosciuti contaminati sono stati prosciolti, pertanto al momento è un caso unico”.
Avverso la sentenza potrà essere presentato ricorso al Tribunale di Arbitrato Sportivo di Losanna sia da parte della federazione che dell’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) che dello stesso Iannone.
Foto tratta dalla pagina ufficiale Facebook di Andrea Iannone