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Pescara, Cerolini su pagamenti servizi domiciliari

da Redazione

ceroliniPESCARA – L’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini ha  ufficializzato l’esito del vertice convocato ieri con l’Ufficio Politiche sociali e Ragioneria per fare luce su quanto emerso nei giorni scorsi circa ritardi nella corresponsione delle somme dovute, in particolare, alla Cooperativa Policy.Dall’incontro è emerso che entro la prima decade di febbraio al massimo riprenderà il pagamento regolare dei servizi di assistenza domiciliare, nonché di tutte le altre attività sociali che hanno subito un rallentamento o un’interruzione negli ultimi mesi. Colpa della tardiva approvazione del bilancio, varato solo il 23 dicembre scorso, dei pagamenti proseguiti per dodicesimi, e del blocco della cassa che si verifica ogni anno nella fase di passaggio da un’annualità a quella successiva. Alle cooperative e alle Associazioni che, per conto del Comune, svolgono un servizio indispensabile,  si è chiesta  ancora pazienza e tutte le associazioni hanno garantito la continuità dei servizi resi, servizi rivolti alle fasce più deboli della popolazione.

“Il servizio di assistenza domiciliare – ha ricordato l’assessore Cerolini – fa regolarmente parte del Piano locale e del Piano Sociale di Zona, ciò significa che c’è una regolare copertura finanziaria nel bilancio sociale che rende certo il pagamento di tali attività. Una copertura peraltro già confermata anche nel bilancio 2014 all’interno del pacchetto di 6milioni e mezzo di euro. Man mano che vengono emesse le fatture che attestano lo svolgimento delle prestazioni, l’Ufficio Politiche sociali provvede agli impegni di spesa trasmessi in ragioneria per le liquidazioni. Solitamente, e ancor più nel 2013, a fronte della ritardata approvazione del bilancio, ratificato in Consiglio comunale solo lo scorso 23 dicembre, ci sono dei ritardi anche di 2 o 3 mesi, a maggior ragione quando il centro di costo deve ragionare per dodicesimi, tuttavia un ritardo di due o tre mesi non può certo tradursi in un debito di 200mila euro che, inevitabilmente, rischia di mettere in crisi una piccola azienda. Per tale ragione oggi ho ritenuto necessario approfondire la questione ricordando che la nostra maggioranza di governo ha fatto una chiara scelta politica investendo risorse ingenti sul sociale che oggi di fatto rappresenta la prima voce del bilancio. E certamente non è accettabile il rischio che a pagare il dazio per tali ritardi, siano gli assistiti, ossia anziani o diversamente abili. Purtroppo, come emerso oggi nel corso della riunione, il corto circuito è stato determinato proprio dalla ritardata approvazione dello strumento finanziario, il bilancio, avvenuta solo a fine dicembre, un ritardo che ha protratto i pagamenti di cassa per dodicesimi. Fortunatamente tale situazione sta per concludersi: l’Ufficio Ragioneria ha chiesto ancora un po’ di pazienza, garantendo che entro la prima decade di febbraio i flussi di cassa dovrebbero tornare nella normalità riprendendo il regolare pagamento delle fatture, fermo restando che i servizi garantiti non subiranno alcuna interruzione a tutela degli assistiti”.

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