Il protocollo d’intesa firmato tra i suddetti Enti va nell’ottica del recupero dei siti dismessi e della valorizzazione delle tradizioni minerarie ed estrattive
PESCARA – Sabato scorso è stata siglata una importante alleanza tra Regione, Provincia di Pescara e sei Comuni per attuare il recupero e la conservazione del patrimonio estrattivo allo scopo di tutelare i territori interessati e non dimenticare una parte della storia economica e sociale della comunità abruzzese. Questi luoghi se potessero parlare racconterebbero anni di dura fatica, sudore, polvere e sacrifici di lavoratori che più di altri convivevano con il rischio di incidenti e affrontavano condizioni di vita molto dure e difficili.
Un protocollo d’intesa dunque è stata firmato a Pescara, dal vice presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, dal presidente della Provincia, Guerino Testa, e dai rappresentanti dei Comuni coinvolti in questo progetto, che sono Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore e Scafa. La firma è avvenuta alla presenza del prefetto, Vincenzo D’Antuono.
Gli obiettivi dell’iniziativa, che sarà finanziata dalla Regione attraverso il Fondo unico dell’impresa, sono la bonifica e il recupero dei siti, l’educazione ambientale, la salvaguardia e valorizzazione delle tradizioni minerarie ed estrattive.
Per quanto riguarda l’individuazione degli interventi, ciascun Comune dovrà fornire una scheda indicante i lavori che intende realizzare e la Provincia di occuperà del coordinamento. Si pensa ad esempio, alla realizzazione, all’interno di edifici di pregio, di sale espositive sui materiali (minerali e rocce) oggetto dell’attività estrattiva; alla creazione di sale per l’esposizione delle attrezzature da minatore, dei macchinari e mezzi di escavazione e trasporto e conservazione delle attività minerarie che si sono svolte in Abruzzo; alla nascita di un Centro per la formazione ambientale, finalizzato alla diffusione della conoscenza della geomorfologia, idrogeologia, botanica della Majella e di un Centro di “Documentazione Mineraria, Archeologica ed Ambientale”.
Viene ipotizzata, poi, la realizzazione di una biblioteca storico-antropologica sull’economia mineraria e di un Centro di Formazione per la lavorazione artigianale di materiali diversi, le cosiddette bottega-scuola. Tutti interventi che i Comuni non sarebbero in grado di effettuare con fondi propri e che si potranno avviare grazie a questo progetto, fortemente voluto dall’assessore provinciale e sindaco di San Valentino, Angelo D’Ottavio.
Hanno spiegato il presidente della Provincia, Guerino Testa e D’Ottavio:
l’abbandono totale dei siti minerari dismessi comporterebbe la graduale scomparsa dei monumenti di archeologia industriale che abbiamo sul territorio e di una parte del passato e dell’identità della nostra comunità. E’ chiaro che i siti assumono una rilevanza storica e socio-culturale che deve essere valorizzata e per questo abbiamo deciso di promuovere il progetto, che costituisce una prima fase di un’iniziativa ben più vasta. E la data di oggi, in concomitanza con la commemorazione della tragedia di Marcinelle, è stata scelta volutamente.
Ha sottolineato Castiglione:
questa’area coincide con quella del Distretto del Benessere sul quale stiamo puntando per le attività termali. Nei siti che oggi vogliamo riscoprire hanno lavorato molte persone ed è a loro che dedico quanto stiamo facendo.
Il vice presidente ha annunciato poi degli incontri sul territorio per definire i progetti da portare avanti mentre D’Ottavio ha chiarito che sarà attuata anche un’azione di marketing e promozione territoriale affidata all’assessore provinciale al Turismo Aurelio Cilli.