PESCARA – L’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti, ieri, nel corso della conferenza stampa convocata sul ‘caso’ relativo alla consegna gratuita dei libri di testo scolastici agli studenti aventi diritto,alla presenza di decine di genitori invitati dall’amministrazione comunale, ha comunicato che il problema per le famiglie è stato finalmente risolto.
Infatti a partire da martedì prossimo, 5 ottobre, i genitori dei 700 studenti delle scuole medie e superiori aventi diritto all’assegnazione gratuita dei testi scolastici per ragioni di reddito, potranno recarsi presso la tesoreria comunale, ossia presso un qualunque sportello della Caripe, ritirare i soldi e quindi acquistare i manuali nella libreria che più preferiscono.
L’amministrazione comunale ha individuato la soluzione più idonea per fronteggiare l’improvviso forfait del negozio Edicolé di via Bologna che, rispondendo alla gara d’appalto, si era aggiudicato il servizio di fornitura dei libri e che, per ragioni non del tutto chiare, ha sospeso l’attività annunciando di non essere in grado di far fronte agli obblighi assunti.L’ufficio legale del Comune dovrà ora verificare la possibilità di intraprendere azioni nelle sedi più opportune per un risarcimento del danno subito.
Ha detto l’assessore Renzetti:
chiedo innanzitutto scusa alle famiglie e agli studenti per il disagio subito , anche se il Comune non ha colpe né responsabilità e lo dimostrano le procedure che sin da maggio abbiamo attivato affinchè i 700 studenti di Pescara potessero avere i propri libri senza ritardi. Già lo scorso maggio l’Ufficio pubblica istruzione ha indetto il primo bando invitando le librerie di Pescara a partecipare per la fornitura dei testi scolastici, ma la gara è andata deserta, non ci sono state adesioni. Il 14 giugno 2010 abbiamo inviato il secondo invito al quale hanno risposto solo due librerie, Minerva ed Edicolé. Il 28 giugno abbiamo redatto la determina di aggiudicazione con la convenzione nei confronti delle librerie aggiudicatarie che dovevano occuparsi della distribuzione. Il 21 luglio è però arrivato il fax dalla libreria Minerva che si è ritirata, lasciando sola Edicolè la quale si è comunque resa disponibile a effettuare la prestazione e il 3 agosto il nostro ufficio le ha consegnato l’elenco degli utenti per consentire alla libreria di beneficiare di un congruo lasso di tempo per la fornitura dei testi.
Nelle settimane seguenti abbiamo mantenuto costanti contatti telefonici con la libreria aggiudicataria che ci ha sempre rassicurati circa lo svolgimento del servizio finchè lo scorso 17 settembre abbiamo scoperto l’inadempienza del fornitore che aveva sospeso la consegna dei libri. A quel punto abbiamo attivato ogni possibile strada per cercare di risolvere il problema: abbiamo convocato la Caripe per tentare di sbloccare le liquidità a favore della libreria e verificare se la stessa riusciva a garantire il servizio, ma anche tale iniziativa non ha sortito effetti. Il 27 settembre abbiamo convocato tutte le 12 librerie di Pescara per il Tavolo tecnico svoltosi il 28 settembre nel mio ufficio al fine di verificare la loro disponibilità ad aiutarci in una proposta alternativa, spalmando su più librerie le necessità dell’utenza.
Su 12 librerie invitate si sono presentate solo in tre e nessuna ha accettato la proposta, nessuna ha voluto collaborare per risolvere il problema.Di fronte a tale situazione, lo scorso 28 settembre, abbiamo avviato le pratiche per la revoca dell’incarico a Edicolé e nel frattempo abbiamo inviato un fax a tutte le Direzioni scolastiche, medie e superiori, rappresentando il disagio e chiedendo ai docenti di non colpevolizzare gli studenti senza libro, ma piuttosto di venire loro incontro fornendo dei materiali didattici alternativi e di supporto per sopperire alla momentanea carenza dei testi, tra l’altro accollandoci anche le spese per l’eventuale rimborso del materiale utilizzato, invito che oggi purtroppo sappiamo che non è stato accolto da molti Istituti.
A questo punto era chiaro che, non potevamo, ora, chiedere alle famiglie di anticipare di tasca propria il costo dei libri per poi andare a rimborso e abbiamo individuato la soluzione più immediata ed efficace, ossia le famiglie a partire da martedì prossimo potranno andare presso la filiale Caripe più vicina e riscuotere direttamente la somma necessaria per l’acquisto dei libri presso qualunque libreria, importi già calcolati dai nostri uffici per ogni singola sezione di tutte le scuole coinvolte. Già in queste ore stiamo inviando a tutte le 700 famiglie una lettera in cui spieghiamo la procedura da seguire: le famiglie potranno presentarsi presso lo sportello Caripe con la lettera ricevuta, che, in caso di mancata ricezione potranno anche ritirare da domani direttamente presso i nostri uffici, o, in ultima analisi, potranno anche ritirare la somma presentando il documento di riconoscimento del genitore che aveva presentato la domanda di ammissione al contributo. Ovviamente le ricevute o fatture d’acquisto dovranno essere riconsegnate in Comune quale prova dell’avvenuta spesa. La realtà è che stranamente quest’anno abbiamo incontrato un muro di gomma da parte delle librerie, un muro confermato anche stamane quando alcuni genitori che erano andati a prenotare i libri in vista dell’acquisto di martedì prossimo si sono visti chiedere di lasciare addirittura un deposito cauzionale pari al 30 per cento della spesa, richiesta che ritengo inammissibile, assurda e offensiva della dignità umana.
Intanto stamane abbiamo trasmesso l’intera pratica all’ufficio legale del Comune che dovrà verificare la sussistenza degli estremi per perseguire nelle sedi più opportune la libreria che ha interrotto il servizio causando un evidente danno d’immagine al Comune, alle famiglie, che hanno subito anche una violazione della propria privacy, e dei danni arrecati ai ragazzi che non ancora possono iniziare serenamente l’anno scolastico. E mi rattrista il comportamento tenuto da alcuni esponenti della minoranza consiliare che hanno tentato di cavalcare strumentalmente un disagio vissuto da 700 famiglie, un disagio che stavamo già affrontando. Esponenti della minoranza, come qualcuno che sino a due anni fa ha ricoperto la mia stessa carica, che hanno tentato di esasperare gli animi, speculando su una situazione di difficoltà, violando il diritto alla riservatezza delle famiglie stesse, tra l’altro dicendo menzogne, fesserie, addirittura tentando di mobilitare quei genitori, manipolandoli per far loro invadere l’aula consiliare domani, ben sapendo che quella non sarebbe stata la sede per risolvere il problema. Ritengo questo comportamento scorretto e affatto rispettoso nei confronti dei ragazzi coinvolti; a questo punto invito quegli stessi esponenti della minoranza a portare domani in aula non le mamme, che da martedì potranno acquistare i libri per i propri ragazzi, ma dei pasticcini per festeggiare l’ottimo lavoro svolto dall’amministrazione che ancora una volta ha saputo individuare la giusta soluzione a un problema che ha offeso 700 famiglie della città