Il consigliere regionale Monticelli, in una nota trasmessa al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e al Presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna scongiura la chiusura degli uffici postali in Abruzzo.
“Ritengo assolutamente doveroso esprimere il mio profondo sdegno – si legge nella missiva – e la mia preoccupazione per la preannunciata chiusura di ben 19 Uffici postali nella nostra Regione e la razionalizzazione di ulteriori trentacinque ad opera di Poste Italiane. L’annuncio shock del drastico ridimensionamento dei servizi costituisce motivo di allarme considerato il forte impatto negativo che tale decisione aziendale apporterà alle comunità locali. E’ infatti ben noto il rischio delle rilevanti penalizzazioni che potrebbe subire l’intero territorio abruzzese con pesanti ricadute soprattutto nella provincia di Teramo che sarebbe costretta a pagare il dazio più alto con sette uffici candidati ad essere soppressi. Poste Italiane intende concentrare la presenza esclusivamente nelle aree a più alta redditività tralasciando la propria mission sociale e mettendo a repentaglio il proprio punto di forza da costituito dalla capillare presenza sul territorio.
L’Ufficio postale ad oggi rappresenta l’unico luogo pubblico che eroga sul posto servizi essenziali soprattutto per le fasce più deboli e per la popolazione anziana che correrebbe il rischio con tutti i disagi e le oggettive difficoltà che ne potrebbero derivare.
Né tantomeno può essere sottovalutata la funzione fondamentale di presidio che i servizi postali esercitano in aree periferiche dove svolgono anche la funzione di luogo di coesione sociale, economica e territoriale.
Nel recente passato da sindaco – sottolinea Monticelli – mi sono battuto con tutte le forze per evitare la cancellazione dell’Ufficio postale di Mutignano e nell’occasione prevalse il buon senso che impedì la chiusura. Oggi la problematica della soppressione degli sportelli postali è tornata di stretta attualità ed è indispensabile aggiornare l’agenda politica e di governo affinché la stessa possa occupare la giusta posizione di rilievo fra le criticità da affrontare nell’immediato. Occorre dunque aprire una vertenza unica a livello regionale per contrastare la decisione di Poste italiane attraverso il coinvolgimento di tutti i Sindaci e di tutte le comunità che sconterebbero le nefaste conseguenze di scelte adottate senza alcun percorso di condivisione con le realtà locali e secondo una logica esclusivamente economico-aziendale”.