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Contro la dimenticanza … il diritto di appartenere alla storia della propria Terra …

da Redazione

MARIANOContinua la  “battaglia” dell’Associazione Culturale “Ambasciatori della fame” per restituire all’Abruzzo i suoi figli). E la storia continua … Mariano Eugene “Gene” Raffield un grande Giudice e figlio della terra d’Abruzzo negli Stati Uniti. Il padre, nato in provincia di Chieti, era sbarcato in America per fare il barbiere. Difendeva gratuitamente tutti gli italo-americani che lo chiamavano

ABRUZZO – Mariano “Gene ” Raffiel (Eugenio Raffaele) nasce a Philadelphia 5 maggio 1905 da Paul (Paolo) Mariano, barbiere, nato in provincia di Chieti. Questo figlio di poveri emigranti italiani si mostra da subito voglioso di cambiare le sorti della famiglia. Un giorno decide di dire al padre “non voglio fare il barbiere. Voglio studiare e un giorno, ti dimostrerò, che sarai orgoglioso di me”. La famiglia fa ogni sorta di sacrificio per sostenerlo negli studi e alla fine sarà ampiamente ripagata. Il giovane “Gene” brucerà le tappe che lo porteranno ad essere prima un affermato avvocato e successivamente giudice in diverse Contee del New Jersey . Nel frattempo aveva sposato la sua compagna di liceo Carminella “Nellie”” Cancelmo. Decide di fare una scelta politica schierandosi con il Partito Democratico , era amico personale consigliere del Governatore Alfred E. Driscoll, di cui sarà più volte delegato al Congresso Nazionale. Membro della prestigiosa “Kinghts of Columbus” ( Cavalieri di Colombo). Divenuto ricco ed affermato non dimenticò mai le sue umili origini e amava dire “ è impressionante per me essere oggi un uomo ricco e non voglio dimenticare il piccolo “Gere” nato umile… “ . Per questo ogni povero e soprattutto ogni povero emigrante italo – americano , meglio se abruzzese, che suonava alla sua porta trovava calorosa ospitalità. Quando muore nel 1992, a 87 anni, nella “sua” Haddonfild (dove ha vissuto per ben 62 anni) tutti lo ricordano, non solo per le sue, proverbiali capacità professionali ma anche per le sue eccezionali doti umane. Insomma “forte e gentile” come la sua terrà d’origine lo aveva forgiato. Un figlio, John B. Mariano, raccogliendo il suo “testimone” sarà giudice della Corte Superiore.

(a cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”)