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Grande successo per la 21° edizione del Blubar Summer Festival

da Redazione

mario biondi

In piazza Benedetto Croce quattro giorni di grande musica. Il direttore artistico Lino Vairetti ha fatto il bilancio di questa edizione 2023

FRANCAVILLA AL MARE – Si è conclusa il 9 agosto la ventunesima edizione del Blubar Summer Festival che si è tenuta a Francavilla al Mare in Piazza Benedetto Croce nei giorni scorsi. Grande partecipazione di pubblico alle quattro serate che hanno visto avvicendarsi sul palco grandi nomi della musica nazionale ed internazionale.

Al timone della manifestazione ancora una volta Maurizio Rapino, direttore artistico il leader degli Osanna Lino Vairetti e poi a dare man forte è tornato quest’anno Maurizio Malabruzzi.

Ottimo il lavoro svolto dallo staff del Blubar Summer Festival: tutto ha funzionato, anche il recupero della serata saltata il 4 agosto per maltempo e poi andata in scena il 9.

Mi piace cominciare questo mio viaggio nel Blubar Summer Festival proprio dall’ultima serata, quella che ho appena nominato. Il 9 agosto sono saliti sul palco i Pink Floyd Legend che hanno regalato al pubblico un concerto magico che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Raffaele Paganini e dunque il mancato “Shine on”, spettacolo che avrebbe dovuto tenersi il 4 agosto.

La band ha proposto un live diviso in due tempi: una prima parte con una sorta di best of dei Pink Floyd, ma con dentro delle belle chicche per intenditori fra le quali due brani tratti dal disco più discusso della band inglese, “The final cut” e una elettrizzante versione di “Pigs (Three different Ones)” . La magia si è aperta con “Shine on you crazy diamond” per poi continuare in una lunga carrellata di brani molto apprezzati dal pubblico, fra cui le immancabili “Another brick in the wall” e “Wish you were here”. Di grande impatto la scenografia e il gioco di luci. La seconda parte è stata dedicata all’esecuzione integrale di “The Dark Side of The Moon”, album che compie 50 anni.

Il finale poi con “Comfortably numb” e “Run like hell” è stato a dir poco favoloso. I Pink Floyd Legend sono usciti fra gli scroscianti applausi: il loro live che non ha fatto per nulla rimpiangere i Pink Floyd celebrandone con grande precisione e passione la leggendaria carriera.

Vado ora a ritroso partendo dalla prima sera. Ad aprire è stato l’Elisabetta Serio 4et con ospite Sarah Jane Morris, un concerto che è piaciuto moltissimo. Particolarmente toccante l’omaggio a Sinéad O’ Connor, scomparsa qualche giorno prima del festival: la voce di Sarah Jane Morris ha emozionato il pubblico con l’esecuzione molto personale e particolare delle celeberrima “Nothing compares to U”. Altro momento top una “Smell like teen spirit” che proprio non ti aspetti.

A seguire è stata la volta del ritorno in Abruzzo del Banco del Mutuo Soccorso che ha letteralmente trascinato con un Vittorio Nocenzi in gran forma. La scaletta è stata un vero e proprio viaggio nella cinquantennale carriera della band romana con la parte prog, ma anche spazio ai successi degli anni’80 (“Lontano da”, “Moby Dick” e “Paolo, Pa’”) e agli ultimi due bellissimi lavori discografici usciti dopo la scomparsa di Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo (“Transiberiana” e “Orlando: Le Forme dell’amore”) che non hanno fatto rimpiangere i capolavori del passato e si inseriscono meravigliosamente bene nella corposa discografia del gruppo.

Il 4, come detto, la serata è posticipata per maltempo. Il 5 finalmente il meteo ha dato tregua e sul palco del Blubar Summer Festival è salito Mario Biondi che ha letteralmente stregato il folto pubblico accorso ad ascoltarlo. Saltata la prevista esibizione dei Passaporto.

Mario Biondi ha scherzato e dialogato con la gente ammaliandola con al sua calda voce in due ore di grande musica, fra successi e qualche anteprima del suo nuovo album di prossima uscita.

Il 6 agosto spazio prima all’esibizione di Joe D’Urso, cantautore americano che ha proposto il suo rock sanguigno tipicamente “Made in USA”. L’attesa era però tutta per Daniele Silvestri che ha trascinato il pubblico con un concerto in cui ha presentato brani del suo ultimo lavoro discografico “Disco X” uscito lo scorso giugno e i brani più conosciuti della sua lunga carriera: un successo annunciato.

C’è stata anche una vetrina dedicato ai libri con il “Blubar Music Book”, premio ideato lo scorso anno dall’Associazione Blubar e dal direttore artistico Lino Vairetti. Molto emozionante in particolare la consegna del premio alla moglie del compianto Vittorio De Scalzi, Mara, per “Una volta suonavo nei New Trolls”.

Il Blubar Summer Festival si lascia alle spalle un’edizione molto riuscita e, come ogni anno, ha saputo conquistare la tanta gente che ha invaso Francavilla al Mare. L’appuntamento è dunque per l’edizione 2024.

L’intervista post festival al direttore artistico Lino Vairetti:

«È stata una bellissima edizione funestata solo dal maltempo in una delle serate. Il Blubar è un festival che diversifica i generi, non è cioè tematico: è bello spaziare e regalare appuntamenti legati alla buona musica e alla qualità dei personaggi che non sono dei “mordi e fuggi”, ma tutti artisti che hanno una valenza culturale, la nostra scelta va dunque sempre verso questi alti profili. Siamo partiti con il jazz di Elisabetta Serio e il prog del Banco del Mutuo Soccorso e poi siamo andati verso altre situazioni. Sarebbe stata molto bella l’esibizione di Raffaele Paganini, ma il meteo ci ha impedito di proporla al pubblico. Il nostro impegno è stato quello di portare ottima musica. C’è mancato Gino Vannelli con l’orchestra che avevamo opzionato, ma purtroppo lui ad agosto non sarebbe stato in Italia e abbiamo dovuto rinunciare. Mi sono trovato bene anche quest’anno: la squadra del Blubar è molto unita, mi sono stati tutti vicino, mi stimano e rispettano. Mi sono sentito in un gruppo di operatori molto gentili che hanno voglia di essere al festival che è per loro uno sfogo del piacere di stare nella musica e adoperarsi per qualcosa che va oltre. Si buttano in qualsiasi compito con tanta passione, che sia la biglietteria o mettere le sedie o altro.

È una bellissima squadra che gira intorno a Maurizio Rapino, il vero “deus ex machina” del Blubar summer Festival. Salire sul palco con il Banco del Mutuo Soccorso è stato per me molto naturale perché ci conosciamo da ormai 50 anni. Ci stimiamo tanto: sia gli per Osanna che per loro, più famosi di noi, c’è stato sempre il dover lottare per poter affermare il mondo progressivo che ad esempio quest’anno sta avendo difficoltà perché le nuove generazioni hanno portato un’ondata di nuova musica. Noi siamo fra quelli che si ostinano ad essere presenti e a portare avanti questo genere: siamo consapevoli di essere fra i pochi rimasti a farlo. L’amicizia e il condividere certe cose insieme ci ha portati sul palco. Vittorio è rimasto molto contento di come è stato organizzato il Blubar : si è sentito a casa. Ha manifestato questa esplosione di piacere gioia e ha voluto a tutti i costi che io salissi sul palco a fare il bis con lui e gli altri del Banco del Mutuo Soccorso. L’inserimento del premio “Blubar Music Book” è stata una bella idea. Bisognava fare un piccolo talk per permettere ai tecnici il cambio palco, negli anni scorsi anche Malabruzzi faceva cose del genere. Avrei preferito avere un palchetto a parte dove fare anche delle proiezioni video per catalizzare al meglio l’attenzione del pubblico sul premio, magari lo faremo l’anno prossimo. Appuntamento al 2024 per una nuova edizione del Blubar Summer Festival!».

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