PESCARA – L’assessore alla Solidarietà Carla Panzino nel corso della conferenza stampa convocata, ieri, per tracciare un bilancio a conclusione del progetto “Adopt Srebenica” e illustrare le iniziative in programma nei prossimi giorni, ha sottolineato l’importanza degli obiettivi da perseguire negli incontri con gli studenti. All’incontro erano presenti Edvige Ricci, coordinatrice del progetto, Massimo Luciani, Presidente dell’Aiccre, Pino Petraccia e Jeoff Warren, entrambi musicisti che hanno partecipato alla Settimana internazionale del progetto, e la responsabile dell’associazione Donne dei Vestini.
La Panzino ha spiegato:
“Aiutare i ragazzi a comprendere e renderli partecipi della rinascita di un popolo al quale sono state sottratte intere generazioni, uccise in uno dei più gravi stermini di massa del dopoguerra. É quanto accadrà a Pescara mercoledì prossimo, 15 dicembre, nel corso di un incontro con i ragazzi dell’Istituto Marconi e con gli universitari per ‘raccontare ‘Srebrenica’ attraverso la voce delle donne che hanno vissuto quella tragedia”.
Ha sottolineato ancora l’assessore:
“Obiettivo dell’amministrazione comunale, che ha deciso di proseguire un progetto avviato dall’ex assessore Luciani, è quello di informare i giovani, renderli consapevoli di una tragedia che è accaduta a pochi chilometri da noi, l’eccidio di Srebrenica, in Bosnia nel 1995,con lo sterminio razziale di oltre 8mila esseri umani, tra cui bambini di 14 anni. A tal fine mercoledì prossimo, 15 dicembre, si svolgerà a Pescara un incontro tra i nostri studenti e Andrea Rizza, italo croato coordinatore del progetto per la Fondazione Alexander Langer, che racconterà l’ultima settimana internazionale nella città del genocidio bosniaco, settimana svoltasi lo scorso agosto, e poi Nina Delalic, studentessa bosniaca, fuggita con la madre dalla guerra, una ragazza di circa 25 anni che oggi vive a Guardiagrele”.
Ha proseguito la Ricci:
“Con Andrea e Nina racconteremo la Srebrenica del 2010 e la soddisfazione di aver visto negli anni la maturazione di un gruppo interetnico di giovani che, contando su Adopt Srebrenica, sta formando il primo nucleo di classe dirigente della città. Quando quattro anni fa abbiamo iniziato il progetto, siamo partiti ‘per’ Srebrenica, poi negli anni siamo stati ‘in’ Srebrenica, oggi lavoriamo ‘con’ Srebrenica, che sta ricominciando a diventare protagonista.
Il primo incontro si svolgerà mercoledì a Pescara, alle 11 con gli studenti dell’Istituto ‘Marconi’; poi dalle 14.30 alle 16 saremo con gli studenti della Facoltà di Lingue, presso l’Aula del Dipartimento di Scienze Linguistiche e letterarie, e poi dalle 19 alle 22.30 presso il Circolo Overlook di via Marrucini. Giovedì 16 dicembre l’iniziativa proseguirà con due incontri, a Penne e a Caramanico, dove Ricca e Delalic incontreranno gli studenti”.
Ha aggiunto Luciani:
“Compito delle Istituzioni oggi è quello di far conoscere al mondo il genocidio avvenuto quindici anni fa nel cuore dei Balcani, ossia in Europa. E poi abbiamo il dovere di sostenere quel nucleo interetnico che sta lavorando per riprendere la guida di una città martoriata. Tra le iniziative promosse c’è ad esempio la costituzione della prima piattaforma tecnologica, attraverso cui i ragazzi aiutano le donne anziane a mandare mail e a comunicare con i figli sparsi nel mondo, perché dopo Srebrenica ricordiamo che il 90 per cento dei bosniaci vive fuori. Prima del genocidio a Srebenica vivevano 80mila bosniaci, oggi c’è una maggioranza serba. Quel piccolo gruppo di giovani si sta rendendo protagonista della rinascita della propria città e a primavera sarà a Pescara in un giro che lo condurrà a conoscere tutte quelle città che hanno sostenuto Adopt Srebrenica”.