TERAMO – Con riferimento alle dichiarazioni delI’Ingegner Mauro Chilante, presidente dell’associazione CittadinanzAttiva, relative al bando per il recupero della scuola San Giuseppe e alla riapertura di due classi al primo piano della scuola San Berardo,l’Amministrazione comunale di Teramo affida alla seguente nota alcune precisazioni.
“Per ciò che attiene la scuola San Giuseppe, si sottolinea come la precedente amministrazione abbia presentato all’USR un piano per l’edilizia scolastica che prevedeva in ordine di priorità la realizzazione dei poli scolastici San Giuseppe e D’Alessandro e, in subordine, il miglioramento/adeguamento sismico degli edifici esistenti. Gli sviluppi hanno portato a far sì che l’USR abbia finanziato gli interventi alla scuola San Giuseppe, alla scuola media Savini, all’Istituto Braga e ad altri plessi, tralasciando l’ipotesi dei due poli scolastici.
Nel piano era comunque prevista la conservazione dell’attuale edificio. Pertanto oggi procedere al recupero della scuola San Giuseppe, rappresenta un atto dovuto, primo lotto di quello che potrebbe eventualmente essere il polo scolastico, anche in considerazione della non secondaria necessità di evitare il depauperamento delle attività in centro storico.
Per quanto riguarda la presunta rinuncia di adeguamento sismico, si fa presente che l’affermazione è priva di fondamento, perché il bando indica chiaramente che il progettista come prima azione dovrà effettuare la “ verifica di vulnerabilità sismica”.
In quella sede, si capirà se vi sono i margini per arrivare all’adeguamento sismico o se ci si dovrà limitare al miglioramento. Pertanto, chiarite le questioni volte a fugare il pericolo per gli alunni, l’amministrazione per il momento va avanti con il progetto elaborato, al fine di ripristinare la normalità delle attività didattiche, penalizzate già per due anni scolastici, senza rinunciare a perseguire obiettivi più ambiziosi e di più ampio respiro.
Per quanto attiene invece la riapertura di due classi poste al primo piano della scuola San Berardo, va precisato che si tratta di operazione compatibile con le norme vigenti. L’interdizione del piano era stata solo una misura adottata in via cautelativa e rassicurante per i genitori, oggi parzialmente superata allo scopo di eliminare il disagio patito l’anno scorso e supportata dalle dichiarazioni dei tecnici che hanno effettuato ulteriori rilievi. Su tutte le scuole, comunque, si accelera l’attività inerente le richieste di consegna all’esito delle indagini più approfondite finalizzate all’accertamento di indici di vulnerabilità più definiti.
L’assessore Stefania di Padova precisa che “L’ufficio Tecnico ha costantemente dialogato con le associazioni esistenti aprendo un confronto costruttivo e mai interrotto”.
Il Sindaco D’Alberto, dal canto suo, sottolinea che “L’amministrazione comunale si dichiara comunque aperta al dialogo con le realtà associative, nei tavoli di confronto la cui attivazione è già in avanzata fase di preparazione e ai quali saranno chiamati a partecipare i soggetti e le associazioni coinvolte a vario titolo ed interessate agli argomenti in questione”.