PESCARA – La seduta del Consiglio comunale di Pescara di ieri mattina si è aperta con l’approvazione della delibera inerente il riconoscimento del debito fuori bilancio pari a 119mila 157,17 euro da liquidare a favore di Garzia Civico Margherita, Elisa e Maria Gabriella Tarei, e Giovanna Boccia quale riconoscimento del danno derivante dal rilascio della concessione edilizia del ’99 in favore della Immobiliare Michelangelo Srl, in seguito alla sentenza esecutiva del Tar del 2013 per la mancata demolizione dell’immobile posto sulla riviera nord di Pescara, rimasto incompiuto e sul quale pende anche un ricorso al Consiglio di Stato. Subito dopo il Consiglio ha preso in esame la delibera sul Regolamento di attuazione per l’arredo urbano e per il Piano del Colore ,ma l’opposizione ha chiesto il rinvio della stessa, minacciando di presentare 200 emendamenti ostruzionistici per bloccare il documento.A questo punto l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli ha ritirato tutte le delibere poste all’ordine del giorno in quanto ha ritenuto‘inaccettabile e intollerabile il ricatto posto da una frangia dei partiti di minoranza’ ed ha aggiunto: d’ora in avanti ci comporteremo sempre in questa maniera, quale segno di protesta verso una minoranza inconcludente che non sa fare proposte ma sa solo impedire lo sviluppo del territorio.
“In aula – ha spiegato l’assessore Antonelli – il consigliere Mambella, Presidente della Commissione Gestione del Territorio, ha presentato un maxi-emendamento preparato dagli Uffici tecnici che di fatto mirava a integrare il regolamento stesso introducendo le ultime modifiche sull’arredo urbano nelle aree centrali della città già adottate dalla giunta comunale. Dinanzi all’atto l’opposizione ha chiesto il rinvio della delibera, minacciando altrimenti di presentare ben 200 emendamenti ostruzionistici per bloccare il documento. A quel punto, in segno di protesta, ho deciso di ritirare quella delibera e tutte le altre previste all’ordine del giorno, perché ritengo intollerabile e inaccettabile il ricatto di una frangia della minoranza, la quale pretende di far votare esclusivamente le delibere di proprio gradimento e alle proprie condizioni, bloccando tutte le altre con l’arma dell’ostruzionismo. Personalmente sono per il confronto, sono per il dibattito, ma non tollero un atteggiamento ricattatorio, e quindi siccome ci sono evidentemente dei consiglieri comunali che vengono in Consiglio solo per perdere tempo e per far perdere tempo alla città e ai dipendenti, oggi ho permesso loro di tornare a lavorare. Ritengo che gli approfondimenti alle delibere vadano opportunamente fatti in Commissione, non in aula. E d’ora in avanti tutta la giunta assumerà tale posizione dinanzi a un ostruzionismo sterile e improduttivo”.
“Dopo cinque anni – ha aggiunto il consigliere Di Pino – finalmente la minoranza è uscita allo scoperto e ha detto chiaramente, a verbale, che in Consiglio comunale vige la regola della prepotenza, quindi o l’Assemblea si adegua alle volontà della minoranza, o con l’ostruzionismo impedirà sempre l’approvazione di qualunque atto seppur penalizzando la città. Dunque bene ha fatto l’assessore Antonelli a ritirare tutte le delibere piuttosto che restare in aula per ore a offrire un palcoscenico al Pd”.