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Pescara, tempo di punture

da Davide Luciani

PESCARA – La squadra è in debito d’ossigeno, iniziano le prime critiche sula preparazione di Zeman e sul suo scarso utilizzo del turnover e, come se non bastasse, all’Adriatico, arrivano le “vespe” giallonere di Braglia. Dopo la stentata vittoria con il Sassuolo, che ha messo in evidenza tutti i limiti del Pescara attuale, i biancazzurri sono subito attesi ad un’altra sfida casalinga, nel recupero di oggi contro la Juve Stabia.

I dubbi che questa sfida si porta dietro, sono legati alle condizioni fisiche precarie dei biancazzurri che potrebbero essere messe maggiormente in risalto dal fatto di giocare appena tre giorni dopo la sfida contro il Sassuolo.

EPISODIO PROVVIDENZIALE – Il Pescara, contro gli emiliani, ha giocato male, è stato ingabbiato dai neroverdi nel primo tempo e, nella ripresa, solo il gesto inconsulto di Bianco, ha fatto sì che, per 10 minuti, la squadra tornasse a esprimere il calcio che tutti conosciamo. Anche in 10 però il Sassuolo ha messo alle corde i biancazzurri, con Capuano, Balzano e Romagnoli che sono stati messi in difficoltà per tutta la partita dagli attacchi degli uomini di Pea.

In queste condizioni non certo ottimali, si affronterà la Juve Stabia, squadra in calo di risultati, rispetto alla prima parte di stagione, ma che, proprio grazie alla vittoria sul Pescara nella gara d’andata, iniziò la sua rincorsa che ha portato le “vespe” a ridosso della zona playoff (senza la penalizzazione sarebbe nona in classifica).

CANCELLARE L’ANDATA – Statistiche alla mano, la sfida di oggi sorride al Pescara. Gli uomini di Braglia infatti non segnano fuori casa da 200 minuti (ultima rete di Sau al 70′ di Sassuolo-Juve Stabia 2-1), e non vincono in trasferta dal 26 novembre (0-3 al Grosseto). Se si lasciano però da parte i numeri e si dà uno sguardo tattico alla gara, si può notare come i gialloneri siano stati la squadra che ha messo maggiormente in difficoltà il Pescara fin qui. All’andata, al di là del 3-2 finale con non poche polemiche, Braglia impartì una lezione tattica esemplare a Zeman.

Quella partita, se la ricorda bene Balzano, che, schierato per la prima volta come terzino sinistro, fu letteralmente asfaltato dal duo Baldanzeddu-Erpèn. Proprio l’argentino, uomo cardine negli equilibri stabiesi per la sua capacità di saltare l’uomo e di tagliare verso il centro, trasformandosi in attaccante aggiunto, sarà l’assenza più pesante per Braglia. Al suo posto giocherà Raimondi, più disciplinato di Erpèn, e per questo, più facile da marcare.

I PUNTI DEBOLI DEI CAMPANI – In avanti, un’altra assenza pesante potrebbe favorire gli abruzzesi, quella di Marco Sau. Il centravanti sardo, che l’anno scorso fu protagonista nel Foggia di Zeman, è in dubbio a causa delle botte prese contro la Nocerina. La sua assenza priverebbe la Juve Stabia del suo punto di riferimento offensivo. Se Sau invece sarà della partita, farà probabilmente coppia con Mbakogu. Il nigeriano, infatti, dovrebbe essere preferito a Danilevicius, per sfruttarne la sua capacità nello scatto, ideale per mettere in difficoltà i centrali abruzzesi.

A centrocampo Caserta, pare essere in vantaggio sul giovane e promettente Davi per il ruolo di centrale accanto a Mezavila. In questa zona del campo, infatti, Braglia lamenta un’altra assenza pesante, quella dello squalificato Scozzarella. Il dubbio tra Caserta e Davi dirà anche il tipo di atteggiamento che gli Stabiesi terranno all’Adriatico. L’ex atalantino, infatti, per caratteristiche tecniche è quello più simile a Scozzarella, cioè bravo nel dettare i tempi della manovra, ma anche nell’inserimento senza palla. Davi invece, è più portato per la fase difensiva, anche se è anche lui dotato di buona visione di gioco. Sulla destra del centrocampo stabiese, agirà invece Zito, determinante nel creare la superiorità numerica in avanti, meno a concludere l’azione (1 solo gol per lui fin qui).

Il tallone d’Achille delle “vespe” sta nella coppia centrale difensiva composta da Maury e Molinari. I due, molto lenti, dovrebbero andare facilmente in difficoltà contro le accelerazioni di Immobile. Sarà quindi una gara giocata prevalentemente sulle fasce, cioè la zona del campo dove il Pescara lamenta maggior debito d’ossigeno.

Infatti, dopo le ultime partite, pare evidente il debito d’ossigeno dei due terzini biancazzurri, Zanon e Balzano, così come balza all’occhio il momento poco felice che sta vivendo Sansovini. Niente che non fosse prevedibile dunque, ma quello che balza agli occhi di tutti, non pare scalfire Zeman, che insiste sugli stessi uomini a costo di spremerli come arance.

Il Pescara brillante dei primi cinque mesi di stagione è ormai un ricordo. Quello attuale vive di fiammate e non è in grado di tenere i ritmi forsennati di inizio stagione.

Pronostici dunque, meglio non farne. Certo, una vittoria proietterebbe il Pescara al secondo posto solitario in classifica, a -1 dal Torino, ma questo non è il momento di sognare, bensì quello di dare tutto quello che si ha dentro e anche di più, perché è ora che si decide quello che accadrà in futuro.

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