PESCARA – Per la prima volta in provincia di Pescara le istituzioni e gli enti del terzo settore danno vita a un progetto rivolto esclusivamente alle persone con disturbo dello spettro autistico e investono circa 500mila euro a questo scopo dando vita a una sinergia e superando il concetto di approccio puramente sanitario, in quanto ora il tema viene affrontato anche sotto l’aspetto sociale.
Il progetto “Pescara Social Aut…”, presentato oggi in Comune dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore alle politiche per la Disabilità Nicoletta Di Nisio, ha una dotazione di 481.271 euro (Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità), e nasce da un avviso della Regione Abruzzo (che ha messo a disposizione le risorse) cui il Comune di Pescara e tutti gli ambiti distrettuali sociali (Ads) della provincia di Pescara hanno risposto in partenariato con la Asl e con l’Associazione Autismo Abruzzo, la Fondazione Oltre le Parole Onlus, la Fondazione Papa Paolo VI, la Fondazione ANFFAS Pescara La Gabbianella, l’Associazione Diversuguali ODV e l’Associazione La Città dei Ragazzi.
Il progetto prevede due azioni in favore dei beneficiari, hanno spiegato il dirigente Marco Molisani e la responsabile del servizio Programmazione Roberta Pellegrino alla presenza del direttore sanitario della Asl Rossano Di Luzio, di Gina Vespucci, responsabile dell’Uoc Centro di salute mentale Area sud, e dei rappresentanti degli Ads e di alcuni enti del terzo settore coinvolti. La prima azione si chiama “Compagno adulto” e prevede percorsi di assistenza alla socializzazione, il che vuol dire che a fianco ai ragazzi (età massima 21 anni) ci sarà una figura professionale, denominata “Compagno-Adulto”, che accompagnerà i beneficiari nelle attività di vita quotidiana, dal gioco allo sport, supportandoli per 4 ore a settimana, per 12 mesi. La seconda azione si chiama “Laboratori occupazionali e Coaching” e prevede percorsi sperimentali per la formazione e l’inclusione lavorativa attraverso sei laboratori al mese, per 12 mesi. Gli operatori affiancheranno i beneficiari (la fascia di età è 18-45 anni ed è necessario aver assolto l’obbligo formativo) nel percorso di potenziamento delle abilità sociali e professionali ed è prevista anche un’attività di Coaching individuale, una volta al mese. Per partecipare ai laboratori sarà garantito un rimborso spese per il trasporto. Nell’ambito di queste azioni si è pensato anche alle famiglie dei beneficiari che saranno al centro di 12 incontri di parent-training dedicati ai genitori.
L’avviso per l’individuazione dei beneficiari, pubblicato da oggi sul sito del Comune (lo stesso hanno fatto gli altri partner) scade il 20 marzo, indica i requisiti di accesso e la ripartizione dei posti disponibili sul territorio provinciale per ognuno dei cinque Ads: complessivamente i beneficiari saranno 66 per la prima azione e 50 per la seconda. I requisiti sono la residenza in uno dei comuni appartenenti agli Ads della provincia, la certificazione di diagnosi primaria di disturbo dello spettro autistico e l’età, che non deve essere superiore a 21 anni per “Compagno adulto” e deve essere compresa tra 18 e 45 anni per i “Laboratori occupazionali e coaching”. Per gli stranieri è necessario possede un titolo di soggiorno regolare. Sarà una commissione a valutare le domande e a redigere una graduatoria finale assegnando un punteggio che tenga conto della composizione del nucleo familiare, dell’accesso o meno a determinati servizi e della situazione reddituale.
“Con questo progetto prende forma ancora una volta un’alleanza, una squadra, che vede insieme il Comune, la Asl, gli Ads e gli enti del terzo settore in favore di chi vive la disabilità, alleggerendo le famiglie”, ha commentato Masci sottolineando che “il tema viene affrontato sotto l’aspetto sociale e non più solo sotto l’aspetto sanitario”. “Vogliamo garantire a tutti una condizione di vita all’insegna dell’inclusione, dal punto di vista della socializzazione e sul fronte lavorativo. Allarghiamo sempre di più il nostro sguardo sul mondo della disabilità focalizzando la nostra attenzione sulle famiglie che vivono in particolare l’autismo per farle sentire assistite e supportate”, ha aggiunto Di Nisio. “Forniremo tutto il nostro know how di conoscenze e daremo il nostro contributo”, ha detto Di Luzio sottolineando che “queste persone sono già seguite”. “E’ un gran giorno”, per Molisani, perché “riusciamo a coniugare l’aspetto sociale con quello sanitario e creiamo una sinergia su tutto il territorio provinciale per garantire metodologie omogenee”. “E’ la prima esperienza del genere”, ha sottolineato Pellegrino entrando nel dettaglio dell’avviso e spiegando le azioni previste, affidate ai partner pronti ad accogliere le famiglie.