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Manoppello, approvata la perimetrazione della Zes

da Redazione

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MANOPPELLO – Benefici alle aziende in termini fiscali e tributari, insieme a servizi e procedure snelle per accompagnare gli investimenti. Con la perimetrazione di 60 ettari di aree produttive sull’intero territorio comunale, prosegue il percorso di condivisione fra Comune di Manoppello e Regione sulle Zone Economiche Speciali (Zes). La giunta comunale guidata dal sindaco Giorgio De Luca ha approvato, a seguito dell’iter specifico, una prima proposta di perimetrazione Zes del territorio di Manoppello che comprende tutte le aree produttive del comprensorio, non solo dell’area interportuale: dagli opifici esistenti, agli stabilimenti abbandonati, alle aree libere e naturalmente le attività in esercizio e in espansione.

“Il compito dell’Amministrazione non si ferma qui poiché intendiamo procedere alla revisione periodica semestrale delle perimetrazioni sulla base di procedure di evidenza pubblica che permetteranno di raccogliere eventuali istanze di modifica – ha spiegato il primo cittadino Giorgio De Luca –. Inoltre vogliamo continuare a dialogare con la Regione che ha l’ultima parola sulla perimetrazione stessa”.

Per il territorio di Manoppello, che ricade nella Zes Abruzzo, una delle sette Zes italiane, si aprono dunque nuove opportunità che permetteranno alle aziende che investono di ottenere incentivi fiscali e snellimenti burocratici e amministrativi, intervenendo in maniera organica su quei fattori che più volte le imprese definiscono come critici. “Sarà certamente una sfida importante – ha concluso De Luca – che apre a nuove opportunità non solo per progetti imprenditoriali, ma anche in termini di occupazione e nuove economie per Manoppello e per la Valpescara. Una sfida che ci vedrà impegnati nell’attivazione di sinergie e collaborazioni tra i privati e le istituzioni”.

Si ricorda che ciascuna Zes è istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta della regione interessata che deve presentare un piano di sviluppo strategico. La durata è pari a sette anni e, su richiesta della regione, può essere prorogata sulla base, però, dei risultati ottenuti.

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