Troiano: “vogliamo raccontare ai più giovani e riportare alla luce il dovere di onorare nella maniera più giusta, rispettosa e opportuna quelle persone che hanno fatto parte della nostra vita e che in quella notte, vuole la narrazione, tornano nelle loro case per un breve attimo, a salutare i propri cari“
SPOLTORE – Si rinnoverà domani, venerdì primo novembre, la tradizione dei ‘La Tavola dei Morti’, promossa per il sesto anno consecutivo dall’Associazione Fontevecchia, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo e del Comune di Spoltore. A partire dalle ore 19 lungo le vie del Borgo Case Troiano riprenderanno vita la Processione dei Frati Morti, la figura allegorica de Lu’ Mazzamurille’, il Pulcinella abruzzese, trait d’union tra il mondo dei vivi e quello dei morti, i Cavalieri erranti, le anime del Purgatorio, le anime pezzentelle, e le Zampogne, ma soprattutto si riscoprirà, attraverso la narrazione teatralizzata, il rito tutto abruzzese del lasciare le tavole imbandite nella notte tra il primo e il 2 novembre per accogliere il ritorno e il transito delle anime dei cari defunti.
Un percorso negli aneddoti e nelle storie raccontate dai nostri nonni che mira alla riscoperta quindi dei riti legati alla commemorazione dei defunti tipicamente italiani e che nulla hanno a che vedere con Halloween, un percorso, fra l’altro, che il prossimo sabato 9 novembre, per il terzo anno consecutivo, approderà a Napoli per aprire ufficialmente il Cartellone delle lunghe feste natalizie della città partenopea. Gli eventi sono stati presentati nel corso di una Conferenza stampa dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, dall’assessore alla Cultura del Comune di Spoltore Roberta Rullo, e dal Presidente dell’Associazione Fontevecchia Luciano Troiano.
“Con la ‘Tavola dei Morti’ – ha ricordato il Presidente dell’Associazione Fontevecchia Troiano -, celebrazione che non ha nulla a che vedere con le feste anglosassoni, vogliamo raccontare ai più giovani e riportare alla luce una tradizione importante per la nostra storia, appunto il dovere di onorare nella maniera più giusta, rispettosa e opportuna quelle persone che hanno fatto parte della nostra vita e che in quella notte, vuole la narrazione, tornano nelle loro case per un breve attimo, a salutare i propri cari. Tradizione del centro-sud vuole che in quella notte le famiglie lascino la tavola imbandita come nei giorni di festa, con le migliori cibarie del mondo contadino, maccheroni al sugo, pollo al forno con le patate e la pizza dolce, proprio per dare il benvenuto ai propri cari”.
“Conoscere il passato è fondamentale per comprendere il presente e progettare il futuro – ha detto il Presidente Sospiri – e da qui si concretizza l’importanza di un evento che ci consente di riscoprire, talvolta di conoscere, le nostre radici, quella tradizione che abbiamo il dovere di trasmettere ai più giovani per non disperdere un patrimonio storico-culturale che è solo e tipicamente nostro”. “Il territorio di Spoltore – ha sottolineato l’assessore Rullo – è orgoglioso di ospitare un’iniziativa che ha ormai assunto una rilevanza extraregionale, creando un legame fitto e importante con Napoli che accoglierà, il prossimo fine settimana, i nostri figuranti”.
L’evento, completamente gratuito, prenderà il via domani, venerdì primo novembre, alle 19, dinanzi alla sede della Motorizzazione civile, con il ‘Racconto dei Luoghi’, e, con la sola luce delle candele, ci si incamminerà verso il Borgo Case Troiano, seguendo un percorso delimitato dai lumini, e con alcune pause, ciascuna delle quali sarà caratterizzata da un racconto su vicende e personaggi che hanno caratterizzato il Borgo stesso. Lungo la stradina del borgo, alla ‘vutate de lo lope’, si incrocerà la Processione dei Frati Morti accompagnati dai Cavalieri erranti, con la storia dei ‘tre vivi e tre morti’, che porterà i presenti sino all’oliveto dove ci saranno ‘Lu’ Mazzamurille’, spiritello dispettoso abituato a prendersi gioco dei vivi, e la ‘tomba del Cavaliere’.
All’ingresso del Borgo Case Troiano ci sarà l’Altare devozionale per le anime del purgatorio, e quindi la visita delle abitazioni con le tavole imbandite per la cena accompagnati dal ‘Cantore di Ognissanti’ e dal suono delle zampogne. All’esterno di ogni abitazione ci saranno dei simboli, come il sacchetto di grano, la scopa rovesciata, la bacinella, il bastone, e, ogni volta, si scopriranno le ragioni di quelle presenze che affondano le radici nella tradizione abruzzese. Durante la serata sarà possibile rendere omaggio alla Chiesa della Santissima Trinità, situata nel borgo, e che sarà regolarmente aperta: l’ingresso sarà caratterizzato dalla presenza di un ‘Pulcinella abruzzese’, quale trait d’union tra il mondo dei vivi e quello dei morti, e, secondo le antiche credenze, il primo che entrerà libererà un’anima del Purgatorio.
Al termine dell’evento, rigorosamente gratuito, a tutti i partecipanti sarà offerto il ‘cibo penitenziale’, “un cibo povero contrapposto a quello ricco delle tavole, proprio perché la tavola imbandita doveva essere riservata ai defunti”, ha ricordato il Presidente Troiano. Dunque anche il cibo rituale sarà rigorosamente rispettoso della tradizione, ovvero sarà costituito da ‘il grano dei morti’, ossia grano bollito con noci, melograno e mosto cotto, fave lesse, ceci abbruscati, zucca e patane e vino rosso, un’occasione dunque per riscoprire una tradizione diffusa in tutto il meridione sino agli anni ’60 e che purtroppo si è andata perdendo. Sabato 9 novembre, per il terzo anno consecutivo, l’evento verrà replicato a Napoli, dove l’Associazione Fontevecchia sarà affiancata dagli amici dell’Associazione culturale ‘Camminando Insieme’ di Chieti, che conta oltre cento soci, e a Napoli sarà accolta dall’Associazione de ‘I Sedili di Napoli’, con i quali si riporterà alla luce anche la tradizione partenopea de ‘Le Cascettelle dei Morti’.