Il 10 settembre ha popolato il porto turistico Marina di Pescara per l’unica data abruzzese del ‘Pop-Hoolista Tour’
PESCARA – Un concerto di Fedez è un’esperienza utile sia dal punto di vista sociologico che da quello musicale. Nel primo caso, perchè aiuta a capire più da vicino la ragione del successo di un 25enne che piace soprattutto agli adolescenti (o “ai dodicenni”, come dice lui) ma abbraccia in realtà anche altre fasce di pubblico, e nel secondo caso perchè consente, a chi sceglie di avvicinarsi senza pregiudizi alle sue canzoni, di scoprire un mondo tutto sommato interessante e meno preconfezionato di quanto si possa credere. Se n’è resa conto pure la platea che il 10 settembre ha popolato il porto turistico Marina di Pescara per l’unica data abruzzese del ‘Pop-Hoolista Tour’.
La prima “rivelazione” è che Federico Leonardo Lucia (questo il suo vero nome) non è solo un rapper, come lascerebbero intendere i singoli finora ascoltati in radio, ma anche un ‘cantautore punk’: sono molti, infatti, i brani (intonati dallo stesso Fedez) in cui la fanno da padrone i classici ritmi tirati in stile Blink 182. E non è un caso se citiamo questa nota band americana, visto che l’artista ha candidamente dichiarato il suo amore per Tom DeLonge e soci, dedicando loro addirittura una piccola parte del concerto: non è stato infatti difficile, a un certo punto, riconoscere – seppur rallentate – celebri hit come “What’s my age again?”, in quello che ha rappresentato un vero e proprio tributo ai Blink da parte del buon Federico (che nell’occasione si cimenta anche alla chitarra elettrica).
Ma andiamo con ordine e parliamo della scaletta. Il palco si illumina poco prima delle 21,30 quando si materializza la bravissima corista Vivian Grillo, che esegue due pezzi giusto per scaldare l’atmosfera. Seguono alcuni contributi video in cui compare persino Francesco De Gregori, che spiega come un artista non debba mai preoccuparsi di sputare eventualmente nel piatto in cui ha mangiato se in quel momento sente di voler andare controcorrente. Poi la voce fuori campo di Fedez illustra il significato della parola “populista”, introducendo la prima traccia della serata: “Pop-hoolista”, appunto. Ne viene fuori un live in cui il rapper non risparmia nessuno: “Cardinal chic” attacca frontalmente la Chiesa, che ostenta opulenza quando invece il suo vivere dovrebbe basarsi sulla povertà, mentre “Pensavo fosse amore e invece eri una escort” viene preceduto da una filippica contro Nicole Minetti.
“Voglio averti account” è un’intelligente riflessione su quanto oggi i rapporti virtuali abbiano finito per prevalere su quelli reali, mentre “L’amore eternit” (che nell’originale vede il featuring di Noemi) non è una semplice canzone d’amore, ma anche un modo per ricordarci che in passato l’amianto è stato usato per costruire diverse strutture pubbliche come scuole e ospedali, salvo poi accorgersi della sua tossicità. Detto della talentuosa Grillo, vogliamo spendere due parole di elogio anche per l’ottima sezione ritmica, affidata alla precisa batterista Paola Caridi e all’affascinante bassista Paola Zadra, già apprezzata al fianco del ‘vaschiano’ Stef Burns nel progetto Stef Burns League.
La Zadra, in particolare, con la sua grinta rock conferisce un’ulteriore spinta al sound del gruppo che accompagna Fedez. Tornando alla tracklist, sono ancora da menzionare “Non c’è due senza trash” e “Alfonso Signorini (eroe nazionale)”, che criticano un certo modo di fare televisione in Italia, “Vivere in campagna pubblicitaria”, dove si prende di mira l’eccessiva importanza che alcuni danno al product placement, e “L’hai voluto tu”, amara quanto veritiera considerazione sul successo. Il set si conclude con tre tracce che non potevano proprio mancare: “Magnifico”, “Cigno nero” e “Ti porto con me”. Era decisamente difficile chiedere di più.
SCALETTA DEL CONCERTO DI FEDEZ DEL 10 SETTEMBRE 2015 A PESCARA:
Pop-hoolista
Generazione Boh
Cardinal chic
Love cost
Pensavo fosse amore e invece eri una escort
Voglio averti account
Olivia oil
L’amore eternit
Sirene
Ti vorrei dire
Vivere domani
Non c’è due senza trash
Alfonso Signorini (eroe nazionale)
Vivere in campagna pubblicitaria
L’hai voluto tu
Faccio brutto
Polaroid
Magnifico
Cigno nero
Ti porto con me