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Al Teatro Massimo va in scena “Madama Butterfly”

da Redazione

Primo appuntamento con l’opera lirica nell’ambito della 59^ stagione dell’Ente Manifestazioni Pescaresi

PESCARA – Giovedì, 28 luglio, alle ore 21.15, al Teatro Massimo (viste le incerte condizioni metereologiche), andrà in scena, nell’ambito della 59^ stagione dell’Ente Manifestazioni Pescaresi “Madama Butterfly”, opera in tre atti di Giacomo Puccini, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giocosa.

Personaggi e interpreti:

Cio cio san – Tomomi Ishigami, Pinkerton – Stefano La Colla, Sharpless – Valerio Garz, Kate – Loredana Belli, Suzuki – Erika Zanaboni, Goro – Silvano Paolillo, Bonzo – Enrico Rinaldo, Yamadori – Stefano Mancini, Il Commissario Imperiale – Giovanni Valastro

Maestro Direttore e Concertatore: Claudio Maria Micheli, Regia Maurizio Marchini e Guido Zamara – Orchestra Sinfonica di Grosseto – Coro S.O.LT.I.s.n.c.

“Grugniti, boati, muggiti, risa, barriti, sghignazzate”: così il pubblico del Teatro alla Scala accolse il 17 febbraio 1904 la prima di “Madama Butterfly”, l’opera che a Puccini era stata ispirata da un dramma di David Belasco, a sua volta basato su un racconto di John Luther Long, alla cui rappresentazione il compositore aveva assistito a Londra nel 1900. Puccini, sensibile alle mode dell’epoca che guardavano con spiccato favore agli esotismi, pensò di far rivivere in partitura un “Giappone vero, non “Iris”” di Mascagni. Si accostò alla musica nipponica ricorrendo ai consigli della moglie dell’ambasciatore del Sol Levante e si documentò assistendo agli spettacoli di teatro Kabuki portati in tournée a Milano dalla Compagnia di Sada Yacco. Avendo già stabilito di mutare in tragedia il lieto fine previsto da Belasco, si affidò alla collaudata coppia di librettisti Illica e Giocosa. La lunga genesi, costellata di rifacimenti, correzioni, limature, non portò ai risultati sperati. Fu un clamoroso fiasco in piena regola.

Quattro mesi dopo l’insuccesso, a Brescia, “Madama Butterfly” venne accolta con incondizionato favore, ma l’affermazione non impedì a Puccini di apportare continui rimaneggiamenti alla partitura, tanto che di essa esistono almeno quattro versioni. La trama. Il tenente della Marina americana, Pinkerton, distaccato in Giappone, attende nella sua casa di Nagasaki l’arrivo della sua promessa sposa, la geisha quindicenne Cio-Cio-San, soprannominata “Butterfly” (farfalla). Il matrimonio celebrato con rito nipponico non ha però alcun valore legale negli Stati Uniti, e l’ufficiale rivela concinismo al console Sharpless che si sposerà davvero, ma con una ragazza americana. Il diplomatico non manca di sottolineare che per la geisha quelle nozze sono una cosa seria. Butterfly e le sue amiche, intanto, si preparano alla cerimonia e intonano “Quanto cielo… ancora un passo”. Durante la celebrazione irrompe lo zio della ragazza, un bonzo, il quale la maledice per aver tradito la religione degli avi, ma viene cacciato da Pinkerton.

Il tenente si ritira con la moglie e la chiama “Bimba dagli occhi pieni di malia”. Tre anni dopo, Butterfly aspetta il ritorno del marito assieme al figlioletto frutto di quell’amore. Pinkerton le ha promesso che sarebbe tornato in Giappone, e la ragazza continua a credere a quelle parole nonostante l’ufficiale non abbia mai più dato notizie di sé. L’ancella Suzuki è rosa dai dubbi, mentre la ragazza è certa: “Un bel dì vedremo”. Sharpless e il sensale Goro non hanno il coraggio di leggerle una lettera di Pinkerton che annuncia il suo arrivo, ma anche il suo nuovo matrimonio celebrato in America. Goro ricorda a Butterfly che per la legge nipponica lei è ormai libera da ogni legame e le propone inutilmente nuovi pretendenti, che lei respinge. Quando il console tenta di farle aprire gli occhi, lei gli mostra orgogliosa il figlioletto di cui Pinkerton non sa nulla e si prepara a riabbracciare il tenente. Solo nel vedere l’americana al fianco di Pinkerton, la geisha comprende tutto. Sharpless le suggerisce allora di affidare il bimbo al padre, e lei promette di farlo. Restata sola, abbraccia il figlio e fa harakiri.

Biglietterie:

Via Liguria 6, 1 piano (085-4221463) /Auditorium Flaiano, V.le Colombo 122 (085-6920057) Pescara – Ore 10.00-13.00 e 17-19.30
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