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Pescara, Foschi su bilancio comunale e Pd

da Redazione

PESCARA – Il consigliere comunale Armando Foschi, Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, ha replicato alla conferenza stampa del candidato sindaco Marco Alessandrini affermando che nel bilancio comunale non c’è alcun buco, gli stipendi verranno pagati, gli stati di avanzamento dei cantieri verranno onorati.

“Sono cinque anni che il Pd paventa buchi a ogni esercizio di bilancio, dal previsionale 2009 al consuntivo 2013, ma quei buchi, finora, dopo mesi di allarmismo, non sono mai emersi, a testimoniare la menzogna – ha ricordato il consigliere Foschi –. Al contrario c’erano nel 2009 tanti, tantissimi debiti fuori bilancio, quelli delle opere realizzate senza impegni di spesa, e quindi non pagati dall’ex giunta D’Alfonso, debiti che noi abbiamo dovuto onorare, ossia la città ha dovuto onorare. Ovviamente il Pd non poteva chiudere l’attuale consiliatura che denunciando l’ennesimo ‘buco’ di bilancio, ovviamente inesistente, ma così facendo ha scoperto troppo presto le proprie carte, in maniera molto meno furba di D’Alfonso versione 2003: sono infatti settimane che il Pd, a ogni confronto pubblico, continua a dire che al Comune di Pescara ‘non ci sono soldi, non ci sono soldi’, quasi a voler mettere le mani avanti e a cominciare sin d’ora a giustificare il futuro immobilismo in caso di vittoria alle elezioni comunali. Un immobilismo che ha in realtà un’unica motivazione: il Pd non ha un’idea di città, e nelle sue 15 pagine di programma non ha previsto una sola opera pubblica su tutto il territorio. Non solo: dicendo che non ci sono soldi, ma ci sono buchi, il Pd tenta di giustificare il proprio programma di Governo che prevede, evidentemente, al primo posto, l’appesantimento del prelievo fiscale dalle tasche dei cittadini per farsi il ‘tesoretto’. Giova ricordare che anche D’Alfonso nel 2003 adottò la stessa tecnica, ma più furbamente attese la prima conferenza stampa da sindaco, presentandosi alla città e denunciando un enorme disavanzo lasciatogli da Carlo Pace. In realtà i fatti provarono poi che la giunta di centro-destra non gli aveva lasciato alcun buco, ma 64 opere tra progetti da realizzare e appalti già in corso, opere in cui D’Alfonso si limitò a mettere le mattonelle con il suo nome e a tagliare nastri. Ad Alessandrini non riuscirà lo stesso scherzetto, ha avuto troppa fretta di mettere le mani avanti e di svelare le intenzioni del suo partito, e soprattutto la città è avvisata: il partito delle tasse, il Pd, è pronto a rimettersi in azione”.

 

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