Nella riunione di ieri mattina è stato tracciato un piano d’azione con i Consorzi finalizzato alla risoluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti
TERAMO – Si è svolta ieri mattina una riunione,convocata dal presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra con i Consorzi dei rifiuti e l’Ato unico: l’AdaTe.Tanti i punti da discutere ma tutti riconducibili al grave problema dello smaltimento dei rifiuti che può essere affrontato in modo efficace solo se Comuni, Provincia e Regione lavoreranno di concerto .
La Provincia deve avere un unico e grande obiettivo : l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti.
Ha affermato il Presidente , affiancato dall’assessore provinciale all’ambiente Francesco Marconi:
adesso lasciamo spazio ai tecnici e ai professionisti per risolvere le questioni pratiche. Dobbiamo chiudere la fase della diffidenza e della mancanza di solidarietà fra Consorzi e Comuni che ci ha caratterizzato fino ad oggi e che ci ha portato ad un passo dal finire come Napoli ed aprirne una completamente nuova .Entro marzo tutte le competenze sui rifiuti torneranno alla Provincia (oggi sono ancora in capo all’ATO unico, l’AdaTe ndr) e se non decidete voi sarò io a farlo.
Le questioni sul tavolo: trattamento e smaltimento dei rifiuti, abbassamento dei costi del servizio, realizzazione della discarica provinciale, la chiusura dei “cancelli” a Cerratina: come dire, l’emergenza e la prospettiva.
Alla riunione sono intervenuti anche i consiglieri provinciali Enrico Mazzarelli e Raimondo Micheli, rispettivamente segretario generale della Presidenza della Regione e presidente della Team.
Concretamente, sono stati individuati alcuni passaggi chiave.
Trattamento. Cirsu e Team possono trattare i rifiuti di tutta la provincia e i rifiuti trattati (codice 191212) possono essere smaltiti fuori regione senza alcuna autorizzazione superando questo momento di emergenza che “obbliga” i Comuni teramani a rivolgersi a Cerratina e Casoni, dove, fra l’altro, da gennaio scatterà un nuovo aumento di 30 centesimi al quintale
Integrazione. Piuttosto che essere concorrenziali i Consorzi teramani devono diventare integrati in maniera da rendere economicamente sostenibili le attività di ognuno.
Discarica provinciale. La discarica del Cirsu, cosiddetta Grasciano2, potrebbe diventare la discarica consortile di tutti i Comuni ma devono essere fornite garanzie rispetto a Piano industriale e proprietà. Durante la riunione c’è anche chi ha proposto che la discarica diventi di proprietà di tutti e 47 i Comuni teramani.
Discarica provvisoria. La discarica consortile del Piomba-Fino può accogliere circa 90 mila metri cubi di rifiuti. Potrebbe essere la soluzione intermedia – al massimo due anni – mentre si realizza quella provinciale. Per riaprire quella di Tortoreto, soluzione intermedia ottimale, occorre un investimento di circa 2 milioni di euro che oggi non è coperto.
Cerratina. Enrico Mazzarelli, segretario della Presidenza della Regione, si è detto possibilista sul fatto che i problemi che hanno determinato la decisione di chiudere le porte di Cerratina ai rifiuti di fuori provincia possano essere risolti in queste ore anche se, ha specificato: “sono ragioni comprensibilissime”.
Ha detto ancora Catarra:
le discariche provinciali potrebbero essere anche due se mettiamo insieme le volumetrie di Tortoreto, Atri e Notaresco superiamo il milione. Non è questo il punto. E’ arrivato il momento che la politica faccia un passo indietro e lasci spazio ai professionisti. Presto, entro lunedì o martedì, i tecnici dei Consorzi teramani torneranno a riunirsi per tradurre in atti e azioni concrete quanto ci siamo detti stamattina. Io farò i passaggi istituzionali con i Sindaci ma le decisioni da assumere non sono più rinviabili: come Provincia siamo determinati ad arrivare all’autosufficienza del trattamento e dello smaltimento entro breve tempo e nel giro di qualche settimana deve essere pronto quello che potrebbe essere definito come una sorta di “piano industriale” condiviso da tutti i Consorzi e quindi da tutti i Comuni.