Novembre, 2018

25nov19:0020:30Spoltore, teatro: in scena la Storia di Anna la pazza

storia di Anna la pazza 25 novembre 2018

Quando

(Domenica) 19:00 - 20:30

Dove

Molino Elettrico Lab. Arti Performative Spoltore

Via Dietro Le Mura 42 (148,23 km) 65010 Spoltore

Informazioni sull'evento

Domenica 25 novembre alle ore 19.00 "Storia di Anna la pazza" di e con Marco Valeri presso il Molino Elettrico Lab. Arti Performative (Via Dietro Le Mura 42 Spoltore) (Pe) “Storia di Anna la pazza” è una storia di pura invenzione che trae ispirazione dalla terra e indaga gli aspetti della vita rurale e contadina. Lo fa in modo delicato e favolistico, senza realismi o antropologìa; lo fa parlando di come l’amore per i luoghi dove viviamo ci cresce dentro e a nostra insaputa a volte ci lega per sempre. La narrazione permette un incontro molto speciale, un legame che si stabilisce durante tutto il flusso di parole, di gesti, immagini, suoni.  Poi c’è la voce, gli occhi, l’ascolto, la voglia e il piacere, se il miracolo riesce, di stare tutti, nello stesso momento, all’interno della stessa impensabile storia…. Se tacessimo per un attimo, sentiremmo che stiamo respirando all’unisono…

TRAMA

La storia parla di una bambina che si chiama Anna. Parla di una bambina e di tanti personaggi che nel racconto quasi sembrano veri. Parla di una comunità in cui le figure che incontriamo nella vicenda è come se le conoscessimo da sempre, e ciò permette un incontro fra narratore e pubblico, in cui ognuno dei presenti diventa scrittore di alcune parti della vicenda, se non di tutta la storia. Abbiamo il taccagno, il frate, il padrone che è padrone di ogni cosa, e quelle persone semplici poi, i contadini che dialogano col mondo, col cielo, coll’acqua, i frutti ecc..

La comunità insomma, all’interno della quale si stabiliscono legami importanti, anche se spesso contrastati e sofferti, e all’interno della quale può avvenire anche il ribaltamento di valori che sembrano da sempre accettati da tutti. L’intreccio è stato creato mescolando aspetti che riguardano la cultura popolare ad altri aspetti rubati dalla vita facendo in modo che l’immaginario popolare accarezzasse l’immaginifico senza mai scostarsi troppo da avvenimenti realmente accaduti.

Questa storia parla di una terra che non ha un confine preciso, infatti la collocazione approssimativa dei luoghi viene data dalla lingua parlata dai personaggi… Lo spettacolo prende spunto dalla scomparsa di una persona cara, e il racconto prende vita nel momento in cui parenti ed amici salutano per l’ultima volta tale persona, e si trovano insieme a condividere tale emozione. L’attore narratore immette lo spettatore-parente all’interno di questa atmosfera senza mai esplicitare l’avvenimento in questione.

L’attore in scena nella sincerità del contatto con chi ha di fronte, nel qui e ora crea un’atmosfera attraverso la rievocazione, il racconto di quei ricordi che ci rendono presenti coloro che non ci sono più. La realtà e la fantasia si danno la mano attraverso i ricordi, e creano una tela multitonale: ci si trova di fronte ad un quadro colorato e colorante, dove tutto sembra possibile perché proprio in quel sistema prende forma e vita. La narrazione permette un incontro molto speciale, un legame che