Gennaio, 2020

27gen21:0023:00Spettacolo "Voci per Saamiya" il 27 gennaio al Teatro Sant'Andrea

voci per saamiya

Quando

(Lunedì) 21:00 - 23:00

Dove

Teatro Sant'Andrea Pescara

Piazza Sant'Andrea, 7, 65100 Pescara PE

Informazioni sull'evento

Parte il cartellone del 2020 denominato “The Monday Show” che proporrà concerti ed eventi teatrali organizzato dall’Associazione Culturale Sant’Andrea A.P.S. Il primo appuntamento si terrà Il 27 gennaio alle ore 21:00 presso il Teatro Sant’Andrea e verrà eseguito dal Coro Polyphonia di Spoltore diretto dal M° Gianni Golini il concerto “Voci per Saamyia”. Lo spettacolo è ispirato alla vita della giovane atleta somala *Saamiya Yusuf Omar morta tentando di arrivare in Italia.

“Nella finzione scenica –afferma Gianni Golini- il coro presta la voce a Saamiya che torna per un attimo a raccontarci le proprie speranze e proprie paure, attraverso la musica scopriamo che sono esattamente uguale alle nostre. La musica, allora, ancora non sa dare risposte a problemi che attanagliano il mondo, ma può indicare lo spirito di umanità, fratellanza e rispetto con cui risolverli”.

La serata è stata organizzata a favore della Lega Italiana Fibrosi Cistica per aiutare la ricerca. Il costo del biglietto é di 10,00€ acquistabile in prevendita presso la segreteria dell'Associazione Culturale Sant'Andrea A. P. S. tutti i giorni dalle 16:30/18:00 presso la Parrocchia Sant’Andrea.

*Saamiya Yusuf Omar nasce il 25 marzo 1991 in una famiglia povera di Mogadiscio: la madre è una venditrice di frutta. Da sempre Saamiya ha la passione e l'attitudine per la corsa; quando Mo Farah, celebre mezzofondista britannico di origine somala, appare su un giornale, lei lo appende nella camera che divideva con i suoi fratelli, nella speranza di poter diventare come lui ma gareggiando per il suo paese, la Somalia. Dopo aver vinto tutte le gare per dilettanti somale, inizia a partecipare a gare per professionisti con l'aiuto del centro olimpico somalo, a Mogadiscio. Nel maggio del 2008 gareggia nei 100 m piani ai Campionati africani di atletica leggera 2008, concludendo in ultima posizione la sua batteria. Partecipa alle Olimpiadi di Pechino 2008, nella gara dei 200 m, ottenendo il record personale di 32"16, l'ultimo tempo di tutte le batterie, venendo però comunque incoraggiata e applaudita dal pubblico presente allo stadio. Successivamente alla gara tutti i giornalisti la intervistano e lei commenta: "Avrei preferito essere intervistata per essere arrivata prima, invece che venire intervistata per essere arrivata ultima."Incerte sono le circostanze della morte di Saamiya. Il connazionale Abdi Bile, ex atleta mezzofondista e medaglia d'oro dei 1500 metri piani ai mondiali di Roma del 1987, citato dalla scrittrice Igiaba Scego, sostiene che Saamiya è morta annegata nell'aprile del 2012, mentre stava cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti partito dalla Libia, che ha fatto naufragio a largo di Malta. La giornalista Teresa Krug, di Al Jazeera, a lungo in contatto con lei, conferma successivamente che Saamiya avrebbe viaggiato attraverso Etiopia, Sudan e Libia con l'intento di giungere in Europa per trovare un allenatore che la mettesse in grado di partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012; ma all'inizio di aprile del 2012 sarebbe morta annegata nel naufragio dell'imbarcazione diretta a Lampedusa. La notizia della morte è poi stata confermata dalle agenzie di stampa internazionali. La vita di Saamiya Yusuf Omar è stata raccontata nel romanzo Non dirmi che hai paura, scritto da Giuseppe Catozzella ed edito da Feltrinelli il 12 gennaio 2014, romanzo poi pubblicato in tutto il mondo.