"Fontamara" in scena al Complesso della SS. Annunziata a Sulmona
23set20:3022:30"Fontamara" in scena al Complesso della SS. Annunziata a Sulmona
Dettagli dell'evento
Sabato 23 settembre presso il Complesso della SS. Annunziata di Sulmona andrà in scena Fontamara. Inizio spettacolo alle ore 20.30. Adattamento e drammaturgia: Francesco Niccolini – Premio Ignazio Silone 2019
Dettagli dell'evento
Sabato 23 settembre presso il Complesso della SS. Annunziata di Sulmona andrà in scena Fontamara. Inizio spettacolo alle ore 20.30.
Adattamento e drammaturgia: Francesco Niccolini – Premio Ignazio Silone 2019
Dal romanzo di Ignazio Silone
Una produzione Teatro Lanciavicchio – Teatro Stabile d’Abruzzo
Con la collaborazione del Centro Studi Ignazio Silone, Comune di Pescina, Comune di Avezzano.
Con Matteo Di Genova, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Giacomo Vallozza.
Musiche originali: Giuseppe Morgante
Regia Antonio Silvagni
Sinossi
Voci. E Fantasmi. Talvolta fantasmi di fantasmi.
Cinque attori: danno voce a un mondo, a un paese, ai suoi abitanti e pure ai loro carnefici.
Raccontano, quasi fosse un’opera sinfonica a più voci, la storia di Fontamara, i Fontamaresi, Berardo Viola e Elvira.
Le voci dei protagonisti si accavallano con quelle dei personaggi minori: ogni attore deve acrobaticamente passare da un’identità all’altra. Giuvà, Matalè, il loro figlio, Marietta, Scarpone, e poi il generale Baldissera, Papasisto, Venerdì Santo, Ponzio Pilato, Betta Limona, l’impresario, il cavalier Pelino, don Circostanza, le mogli, i carabinieri, un prete venduto, un sacrestano disperato…un mondo si affolla sul palcoscenico attraverso una partitura ferrea, un’alternanza di presenze e testimonianze.
Perché di testimoni si sta parlando: quasi fossimo di fronte a un giudice, o forse al Giudizio Universale, sono tutti chiamati a ricostruire quei giorni osceni pieni di vergogna violenza e disumano accanimento sui più indifesi. Mano a mano che l’intreccio di sviluppa, prendono corpo le storie dei Fontamaresi e degli abusi dei poteri forti ai loro danni. Più l’ombra incombente del fascismo che si sposa con gli interessi dei latifondisti. E insieme, la storia dei due protagonisti assenti, Berardo ed Elvira: in mezzo a questo concertato di voci, solo le loro mancano. Berardo ed Elvira esistono solo nel ricordo degli altri.
Eppure, qui, sono tutti fantasmi. A parte un unico sopravvissuto: il figlio di Giuvà e Matalè.
Solo lui si è salvato. Da lui parte il racconto: se fossimo davvero di fronte a un tribunale, lui sarebbe il supertestimone, quello da proteggere, quello da cui dipende la riuscita o meno del processo.
Lui evoca tutti i fantasmi, e i fantasmi si presentano e a loro volta i fantasmi ne generano altri e altri e altri ancora. Fino alla fine. Fino alla strage. Fino al genocidio. Perché di genocidio si tratta.
Nota di regia
«Torno a Fontamara 35 anni dopo il mio primo viaggio.
Allora avevo 15 anni: la forza disperata dei tre testimoni protagonisti del capolavoro di Silone non mi ha mai abbandonato. Quello stile piano, colmo di dignità e al tempo stesso di umiliazione, l’ironia della scrittura e la ferocia dei potenti. I privilegi dei ricchi, la loro ingordigia, la presa in giro spietata di un mondo destinato al genocidio. Perché un genocidio è stato. Solo che allora non avevo gli strumenti per capirlo. Quando vent’anni fa ho avuto la fortuna di lavorare con Marco Paolini e Gabriele Vacis al Racconto del Vajont, uno dei capitoli più duri da studiare e al tempo stesso esempio di coraggio e forza morale, è stata la lettura dell’arringa dell’accusa, scritta dall’avvocato Sandro Canestrini, ora novantaquattrenne: ne fece un piccolo libro, un autentico pamphlet, che intitolò Vajont: genocidio di poveri.
Ecco, tornando a Fontamara a distanza di tanti anni, e con molti chilometri e incontri belli e tragici sulle spalle, penso che questo romanzo capolavoro sia un altro capitolo fondamentale per chi ha deciso di raccontare quel genocidio. Ora, insieme agli attori cafoni come si definiscono loro stessi del Teatro Lanciavicchio e ad Antonio Silvagni, provo a portare quelle voci e quei fantasmi sul palcoscenico.»
Biglietti
Ingresso: 10 euro. Biglietti disponibili il giorno dello spettacolo presso l’Auditorium della Santissima Annunziata.
Il costo dell’abbonamento che consente di assistere a tutti gli spettacoli della rassegna, che si terrà dal 21 al 24 settembre, é di 30 euro. Anche in questo caso l’abbonamento potrà essere ritirato presso l’Auditorium della Santissima Annunziata.
Quando
23 settembre 2023 20:30 - 22:30(GMT+02:00)
Dove
Complesso della SS Annunziata
Corso Ovidio, 231, 67039 Sulmona AQ